Riceviamo e pubblichiamo con piacere un gentile pensiero dedicato ad Amabili Confini da parte di Luciano Milillo.
Buona lettura!
Ci sono angoli nascosti nei luoghi di tutti i giorni dove il tempo sembra sospendersi e dove si genera un’improvvisa aura di calma fuori dalla routine e dal quotidiano affannarsi. Amabili Confini è un po’ questo, un luogo in cui i telefoni non suonano, in cui le parole hanno il gusto dolce del vino macerato e riposato e in cui chi ascolta in silenzio produce partecipazione e riflessione. Ci si riscopre innamorati delle storie e dell’esplorazione delle vocazioni umane, dei racconti di chi viene da altre nazioni, in descrizioni che diventano realtà tangibile e nelle quali ci si mescola.
Quant’è amabile non avere fretta e non piombare nelle cose col retaggio spicciolo e con slogan ripetuti; se l’uomo e allora questo stare insieme diventa un orizzonte aperto per conoscere se stessi e per riscoprire il gusto della tolleranza e della pluralità.
Se l’uomo e le sue infinite capacità sono il nodo che stringe questo stare insieme, organizzatori, scrittori e partecipanti sono le porte attraverso le quali tutto questo trova accoglienza e moltiplicazione. Si ritorna a scoprire i piccoli posti della città di Matera, essendo stati scelti più volte quartieri periferici dove riunirsi, accoglienti come culle e i balconi coi panni stesi a cingere il tutto come soppalchi da teatro.
Dopo ogni incontro il confine è mosso sempre un po’ più in avanti, sicuri del fatto che altri arriveranno a spostare le colonne d’Ercole dei nostri limiti con la forza del proprio vivere.
Luciano Milillo