Il tema della 10a edizione è “METAMORFOSI“.
Quest’anno Amabili Confini è in programma dal 15 maggio al 19 giugno 2024, con un’anteprima con un’anteprima che si terrà nella prima decade di maggio.
Come accaduto nelle precedenti edizioni, anche quest’anno abbiamo scelto un tema dal potere evocativo, in grado di creare risonanze in ognuno, realizzando quel desiderio sempre vivo di dare voce, attraverso la scrittura, alle proprie emozioni.
Tra tutti gli scritti pervenuti dalle cinque macroaree in cui sarà suddivisa Matera ne saranno scelti dieci. Il criterio seguito per la selezione riguarderà essenzialmente la capacità dei testi di suscitare emozioni nel lettore e trascenderà l’aspetto meramente formale e letterario. Amabili Confini, infatti, non ha le caratteristiche di un premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti a valutare i racconti. L’obiettivo che l’iniziativa si pone è quello di incoraggiare chiunque a cimentarsi nella scrittura, dai bambini agli adulti, facendo emergere qualità spesso sottovalutate, se non ignorate, e ampliando il più possibile la platea dei partecipanti.
A ogni macroarea sarà abbinato un prestigioso scrittore italiano che converserà con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni sul contenuto degli scritti e dando loro dei suggerimenti utili per migliorarli ulteriormente. Inoltre, verrà dato ampio spazio alla presentazione del suo nuovo romanzo.
Le macroaree di Matera
Macroarea A
Lanera
Pini
G. Fortunato
Cappuccini
Agna
Granulari
San Giacomo
San Pardo
Borgo La Martella
Venusio
Picciano
Serra Rifusa
Villa Longo
Platani
Spine Bianche
Piccianello
Serra Venerdì
Sezioni
Periferie sociali, in cui si dà voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera.
Fuori zona, riservato ai racconti pervenuti da altri luoghi della Basilicata e da altre Regioni italiane.
Amabili versi: alla rassegna si potrà partecipare non solo con i racconti brevi ma anche con le poesie, ispirate al tema dell’ottava edizione e provenienti da tutta Italia.
Amabili alchimìe: la rassegna si propone anche l’obiettivo di tessere relazioni e sinergie con altre associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo. In questo modo, grazie all’attivismo e all’entusiasmo di tanti appassionati, si innescheranno contaminazioni e si svilupperanno nuove idee.
Gli scrittori
RICCARDO STAGLIANÒ
Riccardo Staglianò (Viareggio 1968) è inviato di «la Repubblica». Ha iniziato la sua carriera come corrispondente da New York per il mensile «Reset», ha poi lavorato al «Corriere della Sera» e, da quasi vent’anni, scrive reportage e inchieste per il «Venerdí». Ha insegnato a lungo Nuovi media all’Università Roma Tre. Per Einaudi ha pubblicato Al posto tuo. Così web e robot ci stanno rubando il lavoro (2016), Lavoretti. Cosí la sharing economy ci rende tutti piú poveri (2018), L’affittacamere del mondo. Airbnb è la nostra salvezza o la rovina delle città? (2020), Gigacapitalisti (2022) e Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe (2024).
Giorgio Ghiotti
Giorgio Ghiotti (Roma, 1994) ha esordito nella narrativa, a soli 19 anni, con la raccolta di racconti Dio giocava a pallone (nottetempo, 2013) cui sono seguiti, in prosa, Rondini per formiche (nottetempo, 2016), Gli occhi vuoti dei santi (Hacca, 2019, finalista Premio Flaiano e Premio Mastercard, candidato al Premio Strega), Atti di un mancato addio (Hacca, 2021, candidato al Premio Strega), Le cattività domestiche (Fve, 2022), Casa che eri (Hacca, 2024).
In poesia ha pubblicato: Estinzione dell’uomo bambino (Perrone, 2015), La città che ti abita (Empirìa, 2017), Alfabeto primitivo (Perrone, 2020), La via semplice (Ensemble, 2020, Premio Paolo Prestigiacomo), Biglietti prima di andare (Ensemble, 2022), Ipotesi del vero (LiberAria, 2023), Quaderno di statue e di vento (Croce Libreria, 2024). Ha pubblicato anche saggi, tra cui Mesdemoiselles. Le nuove signore della scrittura (Perrone, 2015), Via degli Angeli (Bompiani, 2016) e A Roma. Da Pasolini a Rosselli (Perrone, 2022).
Ha insegnato Poesia contemporanea alla Scuola Holden di Torino e ha fatto parte del direttivo di Book City Milano Poesia. È direttore della collana di poesia della Giulio Perrone Editore e, per lo stesso editore, ha fondato e dirige la rivista di poesia contemporanea “Bezoar”. Lavora come editor e scrive sulle pagine culturali de “il Manifesto”.
Antonio Franchini
Antonio Franchini (Napoli, 1958), ha esordito nel 1991 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi (Leonardo). Del 1996 è Quando scriviamo da giovani (Sottotraccia), ripubblicato da Avagliano nel 2003. Per Mondadori è uscito Gladiatori (2005, nuova edizione Il Saggiatore 2016), per Gallucci il libro per bambini La principessa, la scimmia e l’elefante (2009). Per Marsilio ha pubblicato: Quando vi ucciderete, maestro? (1996, 2019), Acqua, sudore, ghiaccio (1998, 2021), L’abusivo (2001, 2020), Cronaca della fine (2003, 2019), Signore delle lacrime (2010, 2020), Memorie di un venditore di libri (2011) e Leggere possedere vendere bruciare (2022, premio De Sanctis e premio Biella letteratura e industria 2023). Nel 2020, per NNE, è uscita la raccolta Il vecchio lottatore e altri racconti postemingueiani. Il suo ultimo libro Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio, 2024) è stato finalista al Premio Campiello ed eletto libro dell’anno di Fahrenheit, noto programma di Radio3. Vive a Milano e lavora nell’editoria.
Veronica Raimo
Veronica Raimo (Roma,1978), ha scritto i romanzi: Il dolore secondo Matteo (minimum fax 2007), Tutte le feste di domani (Rizzoli 2013) e Miden (Mondadori 2018), uscito in UK, Usa e Francia. Nel 2019 ha scritto il libro di poesie Le bambinacce con Marco Rossari (Feltrinelli). I suoi racconti sono apparsi su diverse antologie e riviste, sia in Italia che all’estero. Ha cosceneggiato il film Bella addormentata (2012) di Marco Bellocchio. Si occupa di giornalismo culturale per diverse testate. Ha tradotto dall’inglese, tra gli altri: Francis Scott Fitzgerald, Octavia E. Butler, Ray Bradbury. Per Einaudi ha pubblicato Niente di vero (2022, Premio Strega Giovani e Premio Viareggio-Rèpaci sezione Narrativa, e 2024), tradotto in diversi Paesi, e La vita è breve eccetera (2023).
Ilaria Gaspari
Ilaria Gaspari è nata a Milano. Ha studiato Filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e si è addottorata all’università Paris I Panthéon-Sorbonne. Nel 2015 è uscito per Voland il suo primo libro, Etica dell’acquario, a cui è seguito per Sonzogno Ragioni e sentimenti. Per Einaudi ha pubblicato Lezioni di felicità, Vita segreta delle emozioni e Cenerentole e sorellastre. Collabora con diverse testate giornalistiche, realizza podcast, ha una trasmissione su Radio 3 e tiene corsi di scrittura alla Scuola Holden. Vive tra Roma e Parigi.
Romana Petri
Romana Petri (Roma, 1965), tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, premio Comisso e premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo), Cuore di furia (2020), La rappresentazione (2021), Mostruosa maternità (2022), Rubare la notte (2023, nella cinquina finalista del premio Strega), Tutto su di noi (2024) e La ragazza di Savannah (2025). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna” e il “Corriere della Sera”. I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto).
Silvia Ballestra
Silvia Ballestra (Porto San Giorgio, 1969), ha esordito nel 1990 nell’antologia Papergang – Under 25 vol. 3, a cura di Pier Vittorio Tondelli, ed è autrice di molti romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Vive e lavora a Milano. Il suo libro d’esordio è Compleanno dell’iguana (Transeuropa e Mondadori, 1991). Segue La guerra degli Antò (1992), da cui Riccardo Milani ha tratto il film La guerra degli Antò, del 1999; poi la raccolta di racconti Gli orsi (Feltrinelli, 1994), il libro-conversazione con la scrittrice Joyce Lussu Joyce L. Una vita contro (Baldini e Castoldi) e, a partire dal 1998, la cosiddetta “trilogia di Nina” (La giovinezza della signorina N.N., 1998; Nina, 2001; Il compagno di mezzanotte, 2002). Nel 2003 è uscita la raccolta di racconti Senza gli orsi. Con Einaudi ha pubblicato Tutto su mia nonna (2005); con Rizzoli La seconda Dora (2006) e I giorni della Rotonda (2009); del 2019 è il romanzo La nuova stagione (Bompiani). Nel 2022 esce per Laterza La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Premio Comisso, Premio Napoli, Premio Pozzale, Premio Frontino Montefeltro, finalista al Premio Campiello, al Premio Strega 2023 e al Premio Fiuggi Storia come migliore biografia). Nel 2024 è uscito Una notte nella casa delle fiabe (Laterza).
Luca Mercadante
Luca Mercadante (Caserta, 1976), ha pubblicato Nata per te. Storia di Alba raccontata fra noi (2018, con Luca Trapanese). Nel 2019 è uscito il romanzo Presunzione, menzione speciale della Giuria della XXX edizione del Premio Italo Calvino. Nel 2025 esce La fame del Cigno (Sellerio).
Alessandro Piperno
Alessandro Piperno (Roma, 1972), insegna letteratura francese all’Università di Tor Vergata ed è curatore della collana I Meridiani. Nel 2005 ha pubblicato per Mondadori Con le peggiori intenzioni, il suo primo romanzo, vincitore del premio Campiello Opera prima. Nel 2010 è uscito Persecuzione (che in Francia è stato finalista ai premi Médicis e Femina e ha vinto il Prix du meilleur livre étranger) e che insieme a Inseparabili (premio Strega 2012) dà vita al dittico dal titolo Il fuoco amico dei ricordi. Nel 2016 è uscito Dove la storia finisce. Nel 2021 pubblica Di chi è la colpa e nel 2024 Aria di famiglia. Nel 2022, nel centenario dalla scomparsa dell’autore della Recherche, Alessandro Piperno pubblica Proust senza tempo.
Programma completo
8 MAGGIO 2025
Ore 18:30
ANTEPRIMA Amabili Confini
Ospite: Riccardo Staglianò
Le Monacelle
HANNO VINTO I RICCHI
Mentre i ricchi guadagnano sempre di piú e pagano sempre meno tasse, l’Italia raggiunge nuovi record di povertà. Oltre a essere l’unico Paese europeo in cui, negli ultimi trent’anni, i salari sono diminuiti. Fino a quando ci sembrerà normale?
Siamo l’unica nazione in cui, dal 1990 al 2020, i salari si sono ristretti del 3 per cento invece di crescere, certifica l’Ocse. Com’è stato possibile? E com’è che questo sconcertante dato non è diventato il cavallo di battaglia di ogni forza progressista del Paese? Eppure il disastroso primato non è avvenuto per caso. È stato meticolosamente preparato, in America come da noi, dall’ideologia neoliberista che vedeva il Male in ogni intervento perequativo dello Stato. Un’offensiva di fronte alla quale la sinistra si è fatta trovare drammaticamente impreparata. Questo libro nasce da tali domande – oltre che dalla celebre affermazione di Warren Buffett sulla lotta di classe, che esiste ma è stata vinta da ultraricchi come lui. Nessuno, nel frattempo, ha preso sul serio la fotografia della nostra disfatta e ha provato a intervenire. Anzi, come peculiare contributo, l’attuale maggioranza parlamentare ha affossato la ragionevole proposta di introdurre un salario minimo che, come il reddito di cittadinanza, senz’altro non era la soluzione alle cause strutturali della nostra debolezza ma con altrettanta certezza avrebbe giovato.
15 maggio 2025
Ore 18:30
Ospite: Giorgio Ghiotti
Rione Villa Longo – Piazza Firenze
Macroarea C-D
CASA CHE ERI
Una storia di neo quarantenni, nella sonnolenza feroce di una Roma (e di un’età) senza apparente futuro. Ma prima di tutto una storia sul tradimento, reale e percepito, di un’amicizia, quella tra i due protagonisti Aldo (voce narrante) e Luisa, quando entra nelle loro vite Alessio Patriarca. Dunque una storia di gelosia e di personaggi secondari affatto secondari (Vittorio e Michel nella stanza dei colombi; Caterina che guasta il suo canto con le sigarette e vigila sulla figlia Dacia che forse nasce e forse no; Patrizia che da sola resta a fare la guardia a una villa a Tivoli assediata dagli uccelli…), dentro una Roma che di borghese ha solo qualche sentimento superstite, e palazzi e appartamenti che, per i protagonisti, diventano gabbie.
22 MAGGIO 2025
Ore 18:30
Ospite: Antonio Franchini
Rione Serra Venerdì
Macroarea E
SOGNAVA I LEONI
Pescatore, cacciatore, bevitore, sempre in viaggio fra guerre, corride e matrimoni, Ernest Hemingway è ricordato per aspetti che ne hanno fatto un personaggio da copertina. Eppure, egli fu innanzitutto scrittore. Anzi, il più influente scrittore del Novecento, per larghi tratti il più amato, sicuramente il più imitato.
Matteo Nucci decide di liberare il campo dai falsi miti e partendo dalle opere, prima ancora che dalla vita, ce ne offre un ritratto nuovo e decisivo. Quello di un uomo tormentato, sempre in lotta con la morte sfiorata in Italia durante la Grande Guerra, e soprattutto scrittore straordinario, ossessionato dallo stile e ancor più dalla ricerca della verità profonda, che non coincide mai col mero resoconto dei fatti realmente accaduti.
Nucci rilegge Hemingway con i suoi occhi di autore, oltre che di amante della letteratura più antica. Omero e Platone entrano in scena per aiutarci a gettare nuova luce su alcune delle teorie più celebri e fraintese dello scrittore, come quella secondo cui la vera letteratura è un iceberg, una montagna di cui si vede solo la punta, e che resta quasi interamente nascosta dalle profondità marine, o come l’espressione, meravigliosa, “grace under pressure”, “grazia sotto pressione”. Perché, nella sfida costante al mondo, alla pagina e soprattutto a sé stesso, Hemingway cercò di non perdere mai la grazia. Quella stessa grazia che pervade i suoi libri, raccontando la semplicità, la fragilità e la pietà di eroi indimenticabili.
L’immagine con cui chiudiamo il libro finirà per sorprenderci. Ci troveremo davanti a uno scrittore che si è avviato verso le vette mistiche dell’amore assoluto. Uno scrittore che ci chiede infine di fare i conti con noi stessi.
Sognava i leoni è un libro importante e rivelatore su Hemingway e sulla scrittura in generale. Un libro indispensabile per chi crede che letteratura e vita siano inesorabilmente e inestricabilmente intrecciate.
29 maggio 2025
Ore 18:30
Ospite: Veronica Raimo
Rione Lanera
Macroarea A
LA VITA È BREVE, ECCETERA
Una scrittrice in crisi cede alle richieste via via più insidiose dell’anziana vicina, con inaspettate ricadute sul suo romanzo. Una promessa della danza scopre con il suo maestro le possibilità del proprio corpo, e del proprio piacere. Mentre un aereo si schianta contro un grattacielo, una ragazza di «bella presenza» ma dai denti strani progetta la fuga dalla villa degli zii, ben difesa da una schiera di nani da giardino, e da un arsenale di armi nell’armadio. E poi, una donna si sveglia dopo la prima notte nella sua nuova casa e trova sullo zerbino un ortaggio minaccioso. E ancora, due studentesse universitarie finiscono per non capirsi più quando una si taglia i capelli. Eccetera. In questi racconti dissacranti, a volte più malinconici a volte più divertenti, c’è un filo fortissimo a unire le storie: uno sguardo libero sulle donne e le loro relazioni. Donne troppo pigre per essere ribelli, razionali eppure scaramantiche, capaci di inventare mondi immaginari solo per mandarli in frantumi. Fanno sesso, disinibito o goffo, hanno le idee chiare oppure mentono, molto spesso. Hanno tanti progetti ma gli impegni sono gabbie. Sanno cosa significa bramare qualcosa ma non cosa significa averla a cuore. Eccola qui di nuovo la scrittura graffiante e sensuale di Veronica Raimo, che ci fa ridere e subito dopo ci sferra un colpo durissimo, demolendo sempre le nostre rassicuranti convenzioni.
3 giugno 2025
Ore 18:30
Ospite: Romana Petri
Le Monacelle
LA RAGAZZA DI SAVANNAH
Una ragazza americana di solidi principi, innamorata del padre, occhi blu scuro e lampi di tanto pensiero che li attraversano. Una ragazza che, quando esce di casa, si incanta davanti alle galline. Una ragazza che ha e non smette mai di avere Cristo come sublime interlocutore, e non è semplice il suo Dio. Quando arriva alla scrittura la riconosce dono divino. Quella ragazza è Flannery O’Connor, una delle più grandi autrici del Novecento. Entra nell’immaginazione di Romana Petri con i suoi umili e i suoi balordi, i suoi peccatori, la sua solitudine, lo splendore dei suoi pavoni e l’amore mai avuto. Pietosa sino all’empietà, intrisa d’una ironia che lascia stupefatti gli interlocutori, Mary Flan ritrova il padre nella stessa malattia, il Lupus, ma la combatte a colpi di incandescenti parole e senza mai lamentarsi. Si allontana dalla sua Georgia quando la chiamata della letteratura diventa forte come una investitura, una missione, ma questo sogno di libertà sarà infranto dalla malattia e dovrà tornare al ranch materno, da quella Regina che non capiva il suo genio ma l’ha assistita fino alla fine. Aveva un destino da signorina ben educata del Sud, e invece la ragazza di Savannah è diventata una scrittrice impavida (che a malapena si reggeva in piedi con le stampelle), ossessionata dalla frase perfetta e dal cibo come compensazione a una vita sentimentale negata, perché nessun uomo era disposto ad amare una storpia pur così vicina al Cielo. Romana Petri la tallona, la spia, ce la rovescia intera davanti e noi la assumiamo come un farmaco che ci salva, che ci impedisce nonostante tutto di avere paura.
5 giugno 2025
Ore 18:30
Ospite: Ilaria Gaspari
Rione Serra Rifusa
Macroarea D
LA REPUTAZIONE
Nella Roma degli anni Ottanta, la boutique Joséphine è un angolo di Parigi nel cuore dei Parioli: gli affari vanno a gonfie vele grazie al fiuto della proprietaria, Marie-France, che accoglie le clienti con il suo seducente accento francese. Il suo entusiasmo contagia l’indecifrabile socio Giosuè e le tre ragazze che lavorano per lei, ansiose di conquistarsi libertà e indipendenza. Tra loro Barbara, eterna laureanda in filosofia arrivata in negozio per caso, pronta a lasciare che Marie-France le insegni a vivere. Imparerà da lei che la moda è tutt’altro che una faccenda frivola: è un rito, un gergo, un sogno, un segreto… Per chi come Marie-France ne ha fatto una missione, è un antidoto al dolore, all’angoscia di scomparire, ai cambiamenti che il tempo infligge.
Tutto procede per il meglio, finché Marie-France non ha un’idea che si rivelerà catastrofica: aprire una linea per adolescenti. Giorno dopo giorno, la superficie della serenità apparente comincia a incrinarsi. Compaiono strani messaggi in codice, minacce, e intorno alla boutique si diffonde una calunnia infamante che non risparmia nessuno. Le voci serpeggiano e nel quartiere cresce l’ostilità verso Marie-France e i suoi. Una ragazzina scompare: c’è una relazione con quel che si dice in giro?
Con un romanzo originalissimo, in una prosa capace al tempo stesso di profondità e leggerezza, Ilaria Gaspari indaga sul rapporto tra apparenza e identità, sul peso della maldicenza e sulla difficile conquista della maturità. Cosa succede quando la diffidenza inquina lo sguardo, quando i confini fra le colpe e i pettegolezzi si fanno labili, quando fidarsi significa rischiare? Barbara non è pronta a scoprirlo, forse non è pronta a diventare adulta, eppure non avrà scelta.
11 giugno 2025
Ore 18:30
Ospite: Silvia Ballestra
Fondazione Le Monacelle
UNA NOTTE NELLA CASA DELLE FIABE
«A nessuno è mai importato essere la più bella del reame, qui. Ma i cattivi ci affascinano. E le cattive ancor di più.»
Da bambini non cercavamo nelle fiabe il brivido dello spaventino, ma volevamo imparare a riconoscere il coraggio, a vedere all’opera l’intelligenza, l’astuzia, la fortuna che aiuta gli audaci, che avevano la meglio sulla violenza, le ingiustizie, la prepotenza e le meschinità. Cercavamo l’evasione, certo, l’intrattenimento, ma anche tanto altro.
In questi anni inquieti, di adattamento a dimensioni ed equilibri nuovi, Silvia Ballestra ha iniziato a comperare albi per bambini. Lo ha fatto per tornare ‘a casa’. Alla poesia, alla bellezza, ai grandi temi e alle idee, alla creatività all’opera, alla sperimentazione, agli scarti imprevisti: tutte cose di cui è sempre più raro fare esperienza. Ed è così che è nata l’idea di trascorrere una notte intera nella casa delle fiabe. Al buio e da sola, Silvia Ballestra si è inoltrata nelle stanze dei fratelli Grimm, il Grimmwelt a Kassel in Germania. Non sono state necessarie formule magiche. Ad animarsi, a prendere vita, è stato l’intero edificio, con i suoi fantasmi, le sue storie, le sue voci e soprattutto le parole. Perché sono proprio le parole a guidarci in un universo popolato di donne, anonime e non solo, scrittrici e narratrici orali: le loro mani e le loro voci sono potenti.
12 giugno 2025
Ore 18:30
Ospite: Luca Mercadante
Rione San Pardo
LA FAME DEL CIGNO
Domenico Cigno è un cinquantenne super obeso, redattore sportivo dell’edizione del sud di un importante quotidiano. Vive le sue giornate tra pasti debordanti e articoli copia-incolla. Senza moglie né figli, un passato da pugile di belle speranze e un inizio di carriera giornalistica di tutto rispetto, Cigno ha già lasciato il meglio della vita dietro di sé. Abita in una cascante villetta con giardino sul litorale domitio, un tratto della costa che da Napoli arriva fino al confine col Lazio. Cinquanta chilometri bassi e sabbiosi, stretti tra un mare che d’inverno si fa gelido e poco frequentato e campagne paludose solcate da canali limacciosi. Oggi ci sono alberghi abbandonati, basi militari in rovina, palazzine che sembrano evacuate. Un territorio di immigrazione clandestina, bande camorristiche poco organizzate e sistemica violenza.
A pochi giorni dal Natale, in uno dei canali viene ritrovato il corpo di una ragazza. Potrebbe trattarsi di una studentessa universitaria torinese, attivista e influencer da centinaia di migliaia di follower, venuta a indagare la condizione delle donne nigeriane. È scomparsa da qualche giorno e tutta l’Italia la sta cercando. Cigno è per caso il primo ad arrivare sul posto e come un dinosauro che prova a non estinguersi tenta il riscatto attaccandosi a questa storia con tutte le sue forze. Che non sono molte.
Un protagonista dolente e maldestro, intelligente e individualista, a volte in bilico su un segreto pozzo di ferocia; un mondo che ricorda il Texas degli alligatori, le terrificanti oscurità di True Detective, e che esiste realmente, lungo il litorale campano. Un romanzo con una voce tanto ironica quanto amara, che sa tenere assieme il cinismo della sopravvivenza e l’umanità di chi ha perso tutto, mettendo in scena una feroce critica al vecchio e al nuovo giornalismo e, più in profondità, alla discrepanza tra ciò che avremmo voluto essere e quello che siamo diventati.
La capacità di creare un protagonista diverso da tutti, dolente, intelligente, maldestro e scombinato. Un’atmosfera che ricorda le paludi terrificanti di Joe Lansdale, e la sua trascinante comicità. Il ritratto di un mondo dove nessuno può dirsi davvero onesto.
19 giugno 2025
Ore 18:30
Amabili Confini Off
Ospite: Alessandro Piperno
Fondazione Le Monacelle
ARIA DI FAMIGLIA
Cosa succede quando a cinquant’anni ti ritrovi all’improvviso un moccioso tra i piedi? È quello che il professor Sacerdoti – romanziere, accademico e impenitente misantropo – sta per scoprire.
Proprio lui che ha improntato i rapporti parentali a una gelida indifferenza, si vede recapitare per via di un lutto famigliare un bambino di otto anni: Noah Meisner, figlio di una sua lontana cugina ortodossa; un ragazzino silenzioso e sfuggente, precocemente attaccato alle tradizioni. Tutto il contrario del suo miscredente tutore, che lo accoglie in una casa piena di libri, improvvisandosi padre con risultati piuttosto maldestri. Cacciato dall’università per un’accusa tanto infamante quanto insulsa e alle prese con i fantasmi di un passato tragico, sarà pronto il Professore ad aprire la porta a un destino che sta per sconvolgergli la vita? Come lui e Noah impareranno, l’aria di famiglia è una calamita insidiosa e irresistibile.
Con la stessa felicità narrativa che illumina Di chi è la colpa, Alessandro Piperno segue il suo protagonista con ironia e irriverenza, ma anche con grande tenerezza, tratteggiando i chiaroscuri della mezza età. Aria di famiglia è un romanzo da cui si fa fatica a staccarsi, che ammalia e diverte – e alla fine commuove -, in cui niente è come sembra e tutto cambia rapidamente.
Notizie relative ad Amabili Confini 2025
“Metamorfosi” è il tema della decima edizione di Amabili Confini
“Metamorfosi” è il tema della decima edizione di Amabili Confini. Scopri come partecipare con un racconto breve o una poesia. Invio entro il 30.04.2025.