Riflessioni dello studente Francesco Contini sulla sua partecipazione ad Amabili Confini.

Riflessioni dello studente Francesco Contini sulla sua partecipazione ad Amabili Confini.

Riceviamo e pubblichiamo, sempre con piacere, anche le riflessioni dello studente Francesco Contini del Liceo Classico “E. Duni” di Matera, sulla sua partecipazione ad Amabili Confini.

Buona lettura!

“L’anima non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare.” (Plutarco)
Amabili Confini è stata una straordinaria opportunità per suscitare il fuoco dell’entusiasmo, della condivisione, della consapevolezza che nulla può dare più forza di una passione profonda e purificatrice.
La lettura, quella attenta, appassionata, educata, ha questo effetto: apre le menti, alimenta la progettualità, esalta il desiderio ardente di trasformare un sogno in progetto e poi … relativizza. Sì, relativizza la situazione dei singoli a quelle descritte e vissute dai personaggi dei libri, e nel relativizzare offre opportunità di confronto e crescita. Perché, alla fine, siamo un po’ tutti come Madame Bovary: imprigionati nella tetra ripetitività e sempre alla ricerca del diverso, di una passione mai saziabile, di una irraggiungibile felicità.

Costruiamo la nostra felicità e crediamo nelle nostre passioni con il confronto, arma di cambiamento e rinnovata fiducia che un semplice libro, finestra del pensiero, può alimentare. Un libro, infatti, è il luogo sicuro che accoglie l’anima e le permette di immergersi nelle emozioni di cui ha bisogno nel momento in cui si sceglie di leggerlo, perché, come riporta l’iscrizione sulla biblioteca di Tebe, la lettura è “medicina per l’anima”.

Questa straordinaria iniziativa costituisce la medicina per una città che può fare davvero cultura, quella vera, solo integrando e coinvolgendo. Le periferie urbane e le periferie sociali, Amabili Confini lo dimostra, sono il motore con cui ripartire per presentarsi pronti alle sfide future.

Francesco Contini
IV D Liceo Classico “E. Duni”

Riflessioni della studentessa Angela Rizzo sulla sua partecipazione ad Amabili Confini

Riflessioni della studentessa Angela Rizzo sulla sua partecipazione ad Amabili Confini

Riceviamo e pubblichiamo, con molto piacere, le riflessioni della studentessa Angela Rizzo sulla sua partecipazione ad Amabili Confini.

Buona lettura!

Con Amabili Confini abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con diverse realtà che ci hanno rivelato il nostro passato, donandoci le linee guida per il futuro. Abbiamo incontrato un’autrice giovanissima, Viola Di Grado, vincitrice del premio Campiello Opera Prima, che ha gentilmente e con pazienza risposto alle nostre mille domande riguardo il suo ultimo romanzo, Bambini di Ferro, ambientato in un futuro non precisato in Giappone.

Nella sua visione distopica ci ha voluto spiegare che l’amore perfetto non esiste, siamo umani ed è normale sbagliare qualche volta. La scrittrice, attraverso le sue risposte, ci ha trasmesso quei sentimenti che da sempre contraddistinguono la cultura orientale, e più in particolare quella buddista, quali il rifiuto del materialismo e del consumismo. La purezza che caratterizza questa religione, erroneamente imitata qui in Occidente, è parte integrante di Bambini di Ferro in cui, contemporaneamente alla vicenda in sé, ci viene raccontata la vita di Buddha quasi paragonata alla realtà moderna.

Questa esperienza mi è stata di grande ispirazione e ho avuta la fortuna di incontrare tante persone, tra cui ragazzi della mia età, che mi hanno aiutata e con cui ho potuto condividere ogni mio parere nella più assoluta tranquillità. Esperienza assolutamente da rifare.

Angela Rizzo
V A Servizi Commerciali
IIS Morra

Riflessioni dello studente Marco Guida sulla partecipazione ad Amabili Confini

Riflessioni dello studente Marco Guida sulla partecipazione ad Amabili Confini

Riceviamo e pubblichiamo, con tanto piacere, le riflessioni dello studente Marco Guida sulla sua partecipazione ad Amabili Confini.

Buona lettura!

La mia esperienza con l’autrice ma pure filosofa laureata in lingue orientali, Viola Di Grado, ospitata dall’associazione “Amabili confini” è stata nutriente. Ci capita poche volte di avere un contatto diretto con un/una scrittrice/scrittore. Viola Di Grado ha quindi avuto l’occasione di presentare il suo ultimo romanzo “bambini di ferro” che riprende l’educazione e lo stile di vita a cui sono sottoposti i bimbi in Giappone, a Matera il 23/06/17 nella piazza antistante alla chiesa “Del purgatorio”. Un GRAZIE a tutto questo lo devo però ad Amabili Confini, in primis al presidente e fondatore Francesco Mongiello e alla mia prof. di diritto Patrizia Mongiello per avermi invitato ad interagire con la scrittrice attraverso domande poste da me dopo aver terminato la lettura del libro tra l’altro molto significativo. Tuttavia mi auguro che negli anni a seguire farò ancora parte di questi magnifici incontri anche in altri quartieri perché per me è stata un’avventura straordinaria, anche se all’inizio come sempre c’era un po’ di vergogna ed imbarazzo. Spero che negli anni successivi continuerò ad avere un feeling con gli organizzatori sempre più saldo, perché con loro mi sono trovato davvero bene.

Amabili confini è un’associazione all’avanguardia che mancava alla città di Matera per mettere in luce anche le diverse zone tipo quartieri, borghi e periferie che vengono spesso trascurate dato che gli eventi culturali vengono organizzati sempre nel centro o nel rione “Sassi” di Matera, e questo non è un dato affatto positivo perché una città come Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, deve farsi notare in tutto il suo fascino perché è proprio dalle aree meno visitate che nascono cose belle e qui ne abbiamo la prova.

Marco Guida
IV B Servizi Socio-sanitari
IIS “I. Morra”

Ottimo riscontro per gli ultimi due appuntamenti con la scrittrice Viola Di Grado

Ottimo riscontro per gli ultimi due appuntamenti con la scrittrice Viola Di Grado

Positivo il bilancio del progetto all’insegna della partecipazione e della condivisione

Giunge al termine, con grande soddisfazione per il successo conseguito, la seconda edizione di Amabili Confini. Iniziativa di valorizzazione e rigenerazione delle periferie mediante la narrazione collettiva, ideato da Francesco Mongiello e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri.

Giovedì 22 giugno nel piazzale della Chiesa di San’Agnese, gli abitanti dei quartieri Lanera, Pini, Giustino Fortunato, Cappuccini ed Agna, hanno incontrato e condiviso con la scrittrice Viola Di Grado emozioni e riflessioni scaturite dal tema Terra. Appuntamento condotto dalla coordinatrice degli incontri di quartiere Maria Rosaria Salvatore. Giunti dall’ultima macroarea della città di Matera, sono stati letti e commentati: il racconto selezionato La terra di Leonardo Nicoletti, in gioco tra sogno e realtà, un volo su un’idea complessa ed emozionante della madre-terra; il testo sorteggiato Emozioni della giovane Elena Andrisani, ispirato da ricordi infantili, descrizione rassicurante della terra per la sua presenza silenziosa e per l’assenza di giudizio insita nella natura.

Sono stati ricordati La terra dei sogni. Stralci di un pazzo viaggio di Riccardo Strafella e Dalla terra, nella terra, per la terra: gli occhi di un archeologo in tre ricordi di Isabella Marchetta. Menzionati anche i componimenti di alcune studentesse del Liceo Linguistico “T. Stigliani”: Bouquet di Alessia Montefinese, Gratitudine di Marika Salatti, Il Nonno e la Terra di Mariantonietta Di Giulio, Il valore della diversità di Sonia Sulla, Malinconia di Antonella Priore, Un legame vitale di Alessandra Zambella.

Per il tema “Periferie Sociali” è stato proiettato il video del regista Vincenzo Lacovara, a cura di Sabina Paci e Rosanna Druda. Il video dà voce ad alcuni ragazzi richiedenti asilo, ospiti della Cooperativa Sociale Polis Mathera. All’incontro hanno partecipato Mohamed Sy Savane originario della Guinea, di cui è stato letto e commentato L’uomo e la terra, Dahoma Mamadou autore del racconto Il villaggio maledetto e Moumouni Kouassi della Costa d’Avorio con il suo 5 aprile 2012: Storia di una terra!. Come per la prima edizione, tutti i racconti pervenuti saranno inseriti in un’accurata antologia.

Venerdì 23 giugno, nella piazzetta antistante alla Chiesa del Purgatorio, Viola Di Grado ha presentato Bambini di ferro, edito da La nave di Teseo. Protagonista è una bambina orfana, ospite dell’Istituto Gokuraku. La piccola Sumiko non mangia, non parla e non interagisce con alcuno: i suoi occhi sono persi in un punto indefinito. L’assistente, che dovrebbe accudirla, sarà invece risucchiata in una spirale di silenzi e fissità, e costretta a fare i conti con un passato che credeva dimenticato. Ambientato in un Giappone di un’era imprecisata, Bambini di ferro è un potente romanzo sulla maternità, sui sentimenti più ancestrali, nell’oscillare vertiginoso tra la più antica tradizione buddista e la gelida essenza hi-tech di un futuro già presente.

Nata a Catania nel 1987, laureata in Lingue Orientali, Viola Di Grado ha vissuto a Kyoto, Leeds e Londra. È l’autrice di Settanta Acrilico Trenta Lana del 2011, romanzo vincitore del Premio Campiello Opera Prima, del Premio Rapallo Carige Opera Prima e finalista all’IMPAC Dublin Literary Award. Il romanzo Cuore Cavo del 2013 è stato finalista al PEN Literary Award. I suoi libri sono tradotti in otto Paesi.
Hanno conversato con la scrittrice, il responsabile del progetto Sergio Gallo e gli studenti di alcune scuole superiori materane: Marco Guida e Giuseppe Dell’Acqua (Servizi Socio Sanitari) e Angela Rizzo (Servizi Commerciali) dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Morra”; Elena Andrisani del Liceo Linguistico “T. Stigliani”; Arianna Antezza e Fabio Farina del Liceo Scientifico “D. Alighieri”; Francesco Contini e Francesco Colucci del Liceo Classico “E. Duni”. Hanno preso parte con una performance artistica che li ha visti disegnare in “estemporanea”, ispirati dai contenuti del romanzo e della conversazione in corso Michele Divincenzo, Michele Melodia e Saverio Saluzzi del Liceo Artistico “C. Levi”.

Il programma della seconda edizione di Amabili Confini si è svolto dal 23 maggio al 23 giugno e ha ospitato autori di rilievo nazionale, abbinati alle cinque aree in cui la città è stata suddivisa e ai racconti estratti per ciascuna macroarea. Amabili Confini ha invitato la comunità a scrivere e condividere i propri racconti attorno ad un tema prescelto. Hanno accompagnato i cittadini, in questo originale percorso di cultura partecipata Donatella Di Pietrantonio, Elena Stancanelli, Elena Varvello, Gianni Biondillo e Viola Di Grado. Ogni settimana, per due giornate consecutive, cittadini e scrittori si sono prestati ad un sorprendente gioco di scambi e di conoscenza reciproca. Il primo appuntamento, nei quartieri materani, è stato dedicato alla lettura ed al commento dei racconti sorteggiati e di quelli selezionati dalla redazione. Il secondo appuntamento, nel centro storico della città, è stato invece riservato alla promozione del romanzo più recente di ciascun illustre ospite. L’edizione 2017 ha introdotto due nuove sezioni: “fuori zona” per i testi provenienti da altre località e “periferie sociali” dedicata a gruppi o aree di persone che vivono ai margini della società. Gli incontri sono stati sempre scanditi dalle proiezioni su alcune testimonianze di vita nei quartieri e dalle video interviste curate dal giornalista Pasquale Doria e realizzate da Videouno. Ad imprimere i momenti più salienti di tutti gli incontri, gli scatti fotografici di Antonio Sansone.

La realizzazione del progetto Amabili confini è stata possibile grazie al prezioso contributo di partner privati e all’impegno del suo instancabile team: Sergio Gallo presidente dell’associazione Gigli & Gigliastri e responsabile del progetto, Francesco Mongiello, ideatore e direttore artistico, Maria Rosaria Salvatore coordinatrice degli incontri di quartiere, Andrea Fontanarosa responsabile del progetto grafico, Gessica Paolicelli ufficio stampa; Dalia Gravela, Angela Riccardi, Selena Andrisani e Brunella Manicone animatrici degli incontri nei quartieri, Genni Caiella illustratrice, Carlo Magni gestore sito web, Simona Scarcella

ideatrice logo e sito.

Giovedì 22 e venerdì 23 giugno con la scrittrice Viola Di Grado

 Quinta ed ultima tappa per l’edizione 2017 di Amabili Confini, progetto culturale di rigenerazione delle periferie di Matera mediante la narrazione collettiva, ideato e diretto da Francesco Mongiello, realizzato e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri.
Giovedì 22 giugno alle 19.00 nel piazzale della Chiesa di Sant’Agnese del rione Agna, gli abitanti dei quartieri Lanera, Pini, Giustino Fortunato, Cappuccini ed Agna, incontreranno la scrittrice Viola Di Grado per condividere, attraverso i racconti, emozioni e riflessioni sul tema Terra. L’autrice commenterà il testo sorteggiato e quello prescelto dal team di Amabili Confini. Per il tema “Periferie sociali”, l’incontro con i quartieri vedrà anche la lettura dei racconti scritti da cittadini detenuti nella Casa Circondariale di Matera e dai ragazzi richiedenti asilo, ospiti dei centri di accoglienza gestiti dalla Società Cooperativa Polis Mathera.
Venerdì 23 giugno, sempre alle 19.00, nella piazzetta antistante la Chiesa del Purgatorio, in via “D. Ridola”, Viola Di Grado presenterà Bambini di ferro, edito da La nave di Teseo. Una bambina, rimasta orfana, non mangia, non parla, non interagisce con alcuno: i suoi occhi fissano un punto indefinito. L’assistente, che dovrebbe accudirla, sarà invece risucchiata in una spirale di silenzi e fissità, e costretta a fare i conti con un passato che credeva dimenticato.
Nata a Catania nel 1987, laureata in Lingue Orientali, Viola Di Grado ha vissuto a Kyoto, Leeds e Londra. È l’autrice di Settanta Acrilico Trenta Lana del 2011, romanzo vincitore del Premio Campiello Opera Prima, del Premio Rapallo Carige Opera Prima e finalista all’IMPAC Dublin Literary Award. Il romanzo Cuore Cavo del 2013 è stato finalista al PEN Literary Award. I suoi libri sono tradotti in otto Paesi.
Converseranno con l’autrice, il responsabile del progetto Amabili Confini Sergio Gallo ed alcuni studenti del Liceo Classico “E. Duni”, dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Morra”, del Liceo Linguistico “T. Stigliani”e del Liceo Scientifico “D. Alighieri”. È prevista inoltre la partecipazione di alcuni studenti del Liceo Artistico “C. Levi”.
Cinque macroaree, in cinque settimane, dal 23 maggio al 23 giugno 2017, e con cinque prestigiosi scrittori italiani: sono i numeri di questa seconda edizione. Protagonisti i residenti dei quartieri, e non solo, che quest’anno hanno scritto ed inviato i propri racconti sul tema Terra. Tra tutti i testi pervenuti alla redazione di Amabili Confini, ogni settimana viene letto e commentato dallo scrittore “abbinato” a ciascuna area di provenienza, un racconto estratto a sorte ed uno selezionato come particolarmente significativo. Tra le novità della seconda edizione, la creazione di due sezioni: “Fuori zona” per i non residenti e “Periferie sociali” dedicato ad aree o gruppi di persone che vivono ai margini della comunità. Tutti gli elaborati saranno successivamente inseriti in un’accurata antologia.
Dopo aver ospitato nelle precedenti settimane gli scrittori Donatella Di Pietrantonio, Elena Stancanelli, Elena Varvello e Gianni Biondillo il programma della seconda edizione si concluderà proprio con gli appuntamenti pomeridiani insieme a Viola Di Grado. L’autrice incontrerà il pubblico nei quartieri dell’ultima macroarea, come curatrice dei racconti estratti e selezionati, e nel centro storico della città per la promozione del suo ultimo romanzo. Per la realizzazione del progetto e per precisa scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.

Notevole partecipazione agli appuntamenti con lo scrittore Gianni Biondillo

Stimolanti ed intensi sono stati gli incontri con lo scrittore Gianni Biondillo, penultima tappa della seconda edizione di Amabili Confini. Progetto di cultura partecipata che valorizza e rigenera le periferie mediante la narrazione collettiva, ideato da Francesco Mongiello e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri.
Giovedì 15 giugno nella piazza Montegrappa de La Martella, gli abitanti dei borghi La Martella, Venusio e Picciano hanno condiviso con l’autore emozioni e riflessioni scaturite dal tema Terra. Appuntamento condotto dalla coordinatrice degli incontri di quartiere Maria Rosaria Salvatore, ritmato dalle letture dei racconti, dalle proiezioni su alcune testimonianze di vita nei quartieri e dalla video intervista all’esperto di tradizioni popolari Angelo Sarra, realizzata con il contributo di Videouno e a cura del giornalista Pasquale Doria.
Giunti dalla quarta macroarea, sono stati letti e commentati: il testo sorteggiato Terra dei fuochi della giovane Giuliana Saponara, profondo, puntuale, dall’approccio giornalistico; quello selezionato Il contadino e il giudice del professor Francesco Paolo Francione, emozionante nel trarre spunto dal proprio vissuto e con una narrazione di grande forza visiva; il racconto “ecologico” e fantastico La Martella: un posto da sogno, scritto dagli alunni del secondo anno della Scuola Primaria del borgo La Martella. Menzionato anche un divertente “fuori concorso” Racconti di terra di Angela Riccardi.
Per la sezione “Fuori zona”, dedicata ai testi pervenuti da altre località, è stato letto La morte del tiranno con riferimento al Conte Tramontano, di Rossana Coretti dalla Repubblica di San Marino.
Per il tema “Periferie sociali” sono stati ascoltati due dei racconti provenienti dalla Casa Circondariale di Matera: Tra sogno e realtà di Giuseppe L. e Questo è il mio quartiere di Ignazio S., scritto con il contributo di Francesco C., Fedele M. e Giovanni M..
Venerdì 16 giugno nella piazzetta antistante la Chiesa del Purgatorio, Gianni Biondillo ha presentato Come sugli alberi le foglie pubblicato da Guanda. Romanzo corale, dalla scrittura vibrante ed appassionata, che narra le vicende di una generazione di ragazzi, cresciuti all’inizio del secolo scorso nelle aule dell’Accademia di Brera e animati dall’intento di rivoluzionare l’arte. Si chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo e seguivano le idee avanguardiste del più anziano tra loro, Filippo Tommaso Marinetti, l’inventore del futurismo. Erano sinceri, interventisti, idealizzavano la guerra come igiene del mondo e partirono senza indugio per il fronte. Molti di loro non tornarono più e tra questi il protagonista, Antonio Sant’Elia, giovane architetto dal talento visionario rimasto incompiuto a causa della sua precoce scomparsa. L’autore riporta i sogni e le speranze di questi giovani italiani, illusi dalla retorica dannunziana che li condusse a “cercar la bella morte” sul campo di battaglia, per poi scoprirla insanguinata ed orribile.
Nato a Milano nel 1966, l’architetto e narratore Gianni Biondillo è tra gli organizzatori di Sentieri Metropolitani, un programma di camminate di riscoperta cittadina. Docente all’Accademia di Architettura di Mendrisio, fa parte della redazione del noto blog culturale Nazione indiana. Ha scritto numerosi romanzi e testi per il cinema e la televisione. Con I materiali del killer ha vinto nel 2011 il Premio Scerbanenco, come miglior romanzo noir italiano, ed il Prix Violeta Negra nel 2014. Hanno conversato con l’autore, l’architetto e cofounder di Casa Netural Andrea Paoletti ed il responsabile del progetto Sergio Gallo.
Il programma della seconda edizione si concluderà con gli appuntamenti pomeridiani del 22 e 23 giugno insieme a Viola Di Grado. L’autrice incontrerà il pubblico sia nei quartieri, come curatrice dei racconti estratti e selezionati dell’ultima macroarea, sia nel centro storico della città per presentare il suo ultimo romanzo. Per la realizzazione del progetto e per scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.