da Amabili Confini | 20 Mag 2019 | Commenti, Edizione 2019
di Costantino Dilillo
Lo scorso anno mentre giravo con la Nikon fra i quartieri della città mi imbattei per caso in una delle manifestazioni di Amabili confini; incuriosito ascoltai per un po’ i brani di un racconto, e voci, libri, lingue. Per questo ho letto il programma, quest’anno, perché ricordavo quelle voci, le facce attente, le parole nelle strade decentrate che percorro ogni giorno; gli ho mandato uno dei miei racconti sulle periferie e così ho partecipato all’incontro con Eraldo Affinati nel quartiere di Villa Longo.
Organizzato bene: lo spazio, i tempi, il ritmo, le domande ficcanti di Antonella Ciervo, l’impegno di Saverio Ciccimarra, la grazia della lettura di Genoveffa Capuzzi, gli interventi di Maria Rosaria Salvatore, la regia meticolosa e il riserbo di Francesco Mongiello. La sala piena, attenta, silenziosa, puntuale, un sacco di gente di ogni età – incredibilmente – accorsa a parlare di libri, a smentire con il corpo la leggenda furbesca che il pubblico voglia solamente l’alienazione della monnezza tivvù, che la cultura sia patrimonio elitario di pochi eletti (?) al centro del mondo.
Non è vero: le periferie esistono solo nella mente di chi le crea, di chi discrimina, di chi disprezza, di chi, preda di ossessioni identitarie, assegna a sé il primo posto – io, bianco, ricco, mandato da dio – e ad altri il secondo, il terzo e l’ultimo: il margine, il bordo, l’inferno.
L’inferno.
La risalita dagli inferi ce l’hanno raccontata a Villa Longo due ragazzi sfuggiti agli orrori dell’Africa depredata dagli Europei, quelli a cui si è dato il nome di immigrati, il marchio dell’infamia, della diversità, della non-umanità, quelli che non hanno diritto neppure alla periferia, neppure al bordo estremo di un barcone sgonfio, quelli da non guardare, quelli che neppure si vuol vedere in giro, ritti alle soglie dei templi del dio-merce, con il cappello in mano. Quelli che con la sola presenza già disturbano la nostra quietitudine.
La felicità ce l’ha raccontata Alice Rondinone, una piccola scrittrice di 15 anni che guarda il mondo con la certezza che la felicità debba esserci per tutti, qui, in questa vita, nell’attesa di percorrerla tutta.
L’impegno quotidiano di avvicinarsi alle culture – perché più che LA cultura esistono LE culture – del mondo che dobbiamo incontrare e conoscere, ce lo ha raccontato Eraldo Affinati, scrittore, insegnante, costruttore di ponti.
La vita umana in ciascuno dei luoghi dove palpita, concepisce una sua cultura e ciascun mondo è un mondo fra i tanti mondi; i tempi della cultura dominante e di quella subalterna e di quelle che, relegate nell’infanzia, non hanno voce, devono finire, tramontare per sempre. La “tolleranza” verso chi ha fedi o culture diverse è paternalismo, è la superbia di chi presume una propria superiorità: la tolleranza è mistificazione. Infante, dal latino, è il muto, colui che non ha parola: quante sono le culture, i mondi cui non si dà parola?
Sembrano passati i tempi in cui i libri finiscono all’indice, al rogo, alla censura preventiva, in cui il pensiero non conforme è una minaccia e va colpito, fermato, arginato, irriso, spento. Ma non sono mai morti, quei tempi: il ricordarli ci serva a tenere a mente che leggere è rivoluzionario, leggere è conoscere, leggere è allargare il pensiero oltre i confini del proprio pianerottolo.
Amabili confini mi è parso un forte laboratorio di propagazione del pensiero.
da Amabili Confini | 7 Mag 2019 | Edizione 2019, News
E il 16 e 17 maggio a Matera e Miglionico la letteratura torna nei quartieri con Eraldo Affinati
Un poeta premio Nobel, una donna amica, amante e musa ispiratrice, spie, carteggi segreti e un amore tormentato che sa di riscatto. È stato con un viaggio avvincente nel mondo oscuro di Boris Pasternak che, in un appassionante intreccio di vita e letteratura, Pierluigi Battista ha aperto nuovi “Orizzonti” al pubblico dell’Anteprima di “Amabili confini”. Il giornalista e scrittore, stimolato dalle domande di Simonetta Sciandivasci, ha parlato del suo ultimo libro “Il senso di colpa del dottor Zivago”, pubblicato dalla casa editrice La nave di Teseo.
Affabile, chiaro e diretto, Battista ha letteralmente calamitato l’attenzione dei lettori che hanno affollato l’incontro, nella Biblioteca provinciale Stigliani. Ed è così che, come fosse la cosa più naturale del mondo, il colloquio a due si è trasformato in una piacevole conversazione allargata. Pierluigi Battista non si è sottratto a nessuna delle numerose domande che gli sono state rivolte dal pubblico, dando vita a un vivace scambio di opinioni con qualcuno che aveva già letto il libro.
Un momento dell’anteprima di Amabili Confini 2019
Premiato con il Nobel nel 1958, Pasternak pagò le sue oscillazioni esistenziali con un paio di infarti, tuttavia Olga lo riscosse, accompagnò, a tratti guidò e spinse al compimento del capolavoro. Nel 1960, poco più di due anni dopo il successo mondiale del romanzo, l’autore morì nella sua dacia. Non ammessa in casa, Olga, resa immortale dal personaggio di Lara, lo vegliava dalla veranda, consapevole che avrebbe presto pagato per tutti e due. Venne, infatti, rispedita ai lavori forzati e fino al crollo dell’Urss non poté rivedersi nel magnifico volto cinematografico di Julie Christie che dal 1965 l’aveva trasformata in un mito del Novecento.
Il senso di colpa del dottor Zivago, l’ultimo libro di Pierluigi Battista
A introdurre tutti nell’atmosfera della Russia del regime sovietico è stata la lettura dell’incipit del libro, effettuata da Genoveffa Capuzzi, la “voce narrante” ufficiale di questa quarta edizione di Amabili confini. Lo spirito del progetto di rigenerazione sociale delle periferie di Matera, che anche quest’anno non usufruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale del sostegno di partner privati, è stato illustrato invece da Francesco Mongiello, che ne è l’ideatore. In particolare, Mongiello si è soffermato sulla principale novità del 2019: la sezione “Amabili Alchimie” che coinvolge in una narrazione diffusa Miglionico, Montescaglioso, Irsina, Policoro, quattro comuni della provincia di Matera dove il venerdì verranno replicati gli incontri della rassegna. E, infine, spazio ai più giovani con “Amabili libri”: ogni venerdì mattina, per cinque settimane, lo scrittore ospite della rassegna parlerà del suo romanzo in un incontro organizzato e autogestito dagli studenti del liceo classico di Matera.
Prossimo appuntamento di Amabili Confini il 16 maggio a Matera e il 17 a Miglionico con Eraldo Affinati. Interviste, commenti e riflessioni a margine della rassegna andranno in onda, tutti i giovedì, dalle 22 alle 24, in diretta “Nel becco del gallo-Parole di notte” su Radio Radiosa.
da Amabili Confini | 11 Gen 2019 | News, Edizione 2019
Nel 2019 Amabili Confini diventa itinerante coinvolgendo, oltre Matera, anche Miglionico, Montescaglioso, Irsina e Policoro.
È Orizzonti il tema della quarta edizione della rassegna Amabili Confini.
Dal 15 gennaio, collegandosi al nostro sito www.amabiliconfini.it, basterà compilare il modulo nella home page e inviare il racconto breve o la poesia. I testi dovranno pervenire entro il 15 aprile 2019. L’idea portante, per gli organizzatori, è stata quella di individuare un argomento che potesse essere declinato in molti modi, che non fosse blindato proprio perché potesse consentire a tutti di spaziare in base alle esperienze più diverse – orizzonti di senso, orizzonti cosmici, orizzonti di gloria, nuovi orizzonti, orizzonti perduti…
Tra tutti i racconti pervenuti ne saranno scelti cinque tramite sorteggio per rimarcare l’elemento democratico e “popolare” del progetto, avulso dai canoni del premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti che valutano i racconti assegnando punteggi. Oltre ai testi sorteggiati, ne verranno menzionati altri cinque per particolari qualità narrative.
Date e sezioni
Quest’anno Amabili Confini, che si svolgerà dal 16 maggio al 14 giugno 2019 – con un’anteprima il 3 maggio e un Amabili Confini Off (fuori programma) il 18 e 19 giugno – diventa itinerante, coinvolgendo quattro Comuni in cui l’iniziativa verrà replicata: Miglionico, Montescaglioso, Irsina e Policoro. Ciò è stato reso possibile grazie alla sinergia con le associazioni: Culture in Movimento, KonArte, Presidio del Libro Magna Grecia e la Cooperativa Arenacea.
Queste le sezioni della quarta edizione della rassegna Amabili Confini:
Periferie sociali: in cui si dà voce, mediante i loro racconti, a chi vive ai margini della comunità, come i migranti, e a chi ne è totalmente escluso, come i detenuti della Casa Circondariale di Matera.
Fuori zona: riservato ai racconti pervenuti da altri luoghi della Basilicata e da altre Regioni italiane.
Esperanto: metafora con la quale si intende sublimare la funzione cui dovrebbe assolvere la Cultura, conferendole un linguaggio universale. In questa sezione si darà spazio ad esperimenti di cultura partecipata e di buone pratiche di condivisione con altri Paesi europei.
Amabili versi: alla rassegna si potrà partecipare non solo con i racconti ma anche con le poesie, ispirate al tema della quarta edizione. Grazie alla collaborazione con l’associazione Matera Poesia 1995 il testo selezionato verrà menzionato e letto in occasione della cerimonia di premiazione del concorso nazionale artistico-letterario Una cartolina da Matera.
Amabili libri: in occasione dell’incontro con l’autore, organizzato e autogestito dagli studenti e in programma ogni venerdì mattina, per cinque settimane, in alcune scuole della città, si darà spazio anche alla lettura di un brano tratto da un capolavoro del 900 che verrà commentato dallo scrittore ospite della rassegna.
Amabili alchimìe: la rassegna si propone anche l’obiettivo di tessere relazioni e sinergie con altre associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo, dando loro l’opportunità di organizzare la rassegna nei Comuni in cui operano. In questo modo, grazie all’attivismo e all’entusiasmo di tanti appassionati, si innescheranno scambi e contaminazioni, emergeranno talenti, si svilupperanno nuove idee, contribuendo insieme a immettere nuova linfa nella programmazione culturale, a rinvigorire la comunità e a rinfocolare il desiderio di partecipazione.
Racconti, scrittori e quartieri
Tra tutti i racconti pervenuti ne saranno scelti cinque tramite sorteggio per rimarcare l’elemento democratico e “popolare” del progetto, avulso dai canoni del premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti che valutano i racconti assegnando punteggi. Oltre ai testi sorteggiati, ne verranno menzionati altri cinque per particolari qualità narrative.
A ogni quartiere e a ogni racconto sarà abbinato un prestigioso scrittore che incontrerà il giovedì sera gli abitanti del quartiere cui è stato associato e converserà con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni sul loro contenuto e soffermandosi sul ruolo dello scrittore e sul valore della “scrittura” nel nostro tempo. Inoltre, verrà dato ampio spazio alla presentazione del suo nuovo romanzo.
Il venerdì mattina, lo scrittore parteciperà ad un incontro interamente autogestito dagli studenti e che coinvolgerà, a rotazione, alcune scuole della città; in serata, invece, sarà presente in uno dei Comuni aderenti all’iniziativa.
Ogni venerdì sera, in ciascuno dei Comuni partner del progetto, si svolgerà l’incontro tra lo scrittore e gli abitanti, che si terrà in un luogo significativo. In tale occasione lo scrittore converserà con gli autori dei due testi selezionati e presenterà il suo nuovo romanzo.
Il progetto, ideato da Francesco Mongiello, intende stimolare la partecipazione attiva degli abitanti facendone emergere le potenzialità narrative e conferendo allo scrittore ospitato il ruolo di “cittadino culturale temporaneo” nella Capitale Europea della Cultura 2019. In tal modo verrà attuato uno dei punti cardine del dossier Matera2019, quello di creare le occasioni “per allargare e qualificare il pubblico della cultura, sperimentando nuovi modelli di ascolto, condivisione e produzione, abbracciando l’idea di un “abitante culturale” che partecipi attivamente ai processi di co-creazione e di co-generazione. La cultura deve tornare a far parte della vita di tutti giorni come pratica, messa in relazione con gli altri, espressione creativa, esercizio di un nuovo modo di apprendere e di sentirsi cittadini”.
Amabili Confini – realizzato in collaborazione con: Culture in Movimento, KonArte, Cooperativa Arenacea, Presidio del Libro Magna Grecia – è un progetto che non usufruisce di finanziamenti pubblici e viene realizzato grazie al sostegno di partner privati.
A breve online l’antologia 2018 di Amabili Confini
Sempre a partire dal 15 gennaio, sul nostro sito sarà pubblicata l’antologia di Amabili Confini edizione 2018. Basati sul concetto “Umanità”, tema della terza edizione, nell’antologia sono contenuti i 147 testi (126 racconti brevi e 21 poesie) pervenuti alla segreteria dell’associazione che sarà possibile leggere e, eventualmente, scaricare.