Grande riscontro anche per gli appuntamenti con Elena Stancanelli

 Cresce l’interesse ed il coinvolgimento popolare per la seconda edizione di Amabili Confini, progetto culturale di rigenerazione delle periferie di Matera attraverso la narrazione collettiva, ideato e diretto da Francesco Mongiello, realizzato e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri.
Giovedì primo giugno nello spiazzo Viale Rosmini di Serra Venerdì, gli abitanti dei quartieri Piccianello, Spine Bianche e Serra Venerdì hanno condiviso con la scrittrice Elena Stancanelli emozioni e riflessioni attorno al tema Terra. L’incontro è stato condotto dalla psicologa e coordinatrice degli incontri di quartiere Maria Rosaria Salvatore. Non sono mancate le video interviste, a cura del giornalista Pasquale Doria e con il prezioso contributo dell’esperto di tradizioni popolari Angelo Sarra. Tra gli elaborati pervenuti dalla seconda delle cinque macroaree in cui la città è stata suddivisa, sono stati letti quelli di due giovani studentesse: il racconto sorteggiato Una folle fuga d’amore di Francesca Scalera, storia vissuta a distanza dall’insolito ed inaspettato finale, e quello selezionato per le qualità poetiche Terra di Raffaella Pia Festa. Sono stati menzionati anche Terra promessa di Pierpaolo Quinto, Nonostante tutto di Juliette Colacicco, Nonostante tutto la terra ci ama di Emanuele Pio Bruno. Creata per dar voce anche ai testi extramaterani, la sezione “fuori zona”, di cui è stato letto Io sono la terra di Martina Lascaro da Miglionico. Per il tema “periferie sociali”, che include aree o gruppi di persone che vivono ai margini della comunità, è stato proiettato il video del regista Vincenzo Lacovara, a cura di Sabina Paci e Rosanna Druda, con la collaborazione di Luca Barnabà. Il video racchiude estratti dei racconti giunti dai ragazzi richiedenti asilo, ospiti della Cooperativa Sociale Polis Mathera. Di Diallo Abdoulaye, originario della Guinea, e Sanogo Sekou sono stati letti rispettivamente La terra buia e La terra culla dell’umanità.
Ad introdurre l’appuntamento di venerdì 2 giugno al Museo Nazionale Archeologico “D. Ridola, la lettura de L’ultima periferia di Giovanni B. e l’intervento delle docenti Liliana D’Ercole e Claudia Pernisco, in rappresentanza dei cittadini detenuti nella Casa Circondariale di Matera. A seguire, l’attesa presentazione dell’ultimo romanzo di Elena Stancanelli, La femmina nuda edito da La nave di Teseo, entrato nella cinquina del Premio Strega 2016. Storia di una donna tradita che sprofonda nel regno dell’idiozia e si aggrappa disperatamente a ciò che resta del proprio corpo. Un romanzo-confessione, in forma epistolare, che mette a nudo un tratto dell’esistenza difficilmente accettabile, quello della separazione, da cui emerge la condizione di sofferenza a cui la protagonista non si sottrae ma che vive e attraversa con consapevolezza. Nata a Firenze nel 1965, Elena Stancanelli ha pubblicato Benzina (1998, Premio Giuseppe Berto), Firenze da piccola del 2006, A immaginare una vita ce ne vuole un’altra del 2007, Mamma o non Mamma con Carola Susani del 2009 e Un uomo giusto del 2011. Collabora con “la Repubblica”. A conversare con l’autrice, il responsabile del progetto Amabili Confini Sergio Gallo e l’animatrice e ideatrice dell’associazione Leggère Controvento Rosanna Marazia.
Il programma della seconda edizione proseguirà con gli appuntamenti pomeridiani dell’8 e 9 giugno con Elena Varvello, del 15 e 16 giugno con Gianni Biondillo e del 22 e 23 giugno con Viola Di Grado. Gli scrittori incontreranno il pubblico sia nei quartieri, in veste di curatori dei racconti estratti e ad essi abbinati, sia in luoghi storici e rappresentativi della città per la promozione del proprio ultimo romanzo. Per la realizzazione del progetto e per precisa scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.

Giovedì primo e venerdì 2 giugno con la scrittrice Elena Stancanelli

Elena Stancanelli © foto di Chiara Pasqualini

Seconda tappa per l’edizione 2017 di Amabili Confini, progetto culturale di rigenerazione delle periferie di Matera, ideato e diretto da Francesco Mongiello, realizzato e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri. Giovedì primo giugno alle 19.00 nello spiazzo Viale Rosmini di Serra Venerdì, gli abitanti dei quartieri Piccianello, Spine Bianche e Serra Venerdì incontreranno la scrittrice Elena Stancanelli. Con lei condivideranno racconti, emozioni e pensieri raccolti attorno al tema Terra. L’autrice commenterà, a sua volta, il racconto sorteggiato nonché il testo selezionato dal team di Amabili Confini. Per il tema “periferie sociali”, che rappresenta la novità di questa seconda edizione, l’incontro con i quartieri vedrà anche la partecipazione e la lettura dei racconti scritti da cittadini detenuti nella Casa Circondariale di Matera e dai ragazzi richiedenti asilo, ospiti dei centri di accoglienza gestiti dalla Società Cooperativa Polis.
Venerdì 2 giugno, sempre alle 19.00, al Museo Nazionale Archeologico “D. Ridola”, Elena Stancanelli presenterà il suo ultimo romanzo, edito da La nave di Teseo, entrato nella cinquina del Premio Strega 2016: La femmina nuda. Storia di una donna tradita che sprofonda nel regno dell’idiozia e si aggrappa disperatamente a ciò che resta del proprio corpo. Nata a Firenze nel 1965, Elena Stancanelli è autrice di romanzi e racconti tra cui Benzina (1998, Premio Giuseppe Berto), Firenze da piccola del 2006, A immaginare una vita ce ne vuole un’altra del 2007, Mamma o non Mamma con Carola Susani del 2009 e Un uomo giusto del 2011. Collabora con “la Repubblica”. Converseranno con l’autrice il responsabile del progetto Amabili Confini Sergio Gallo e l’animatrice e ideatrice dell’associazione Leggère Controvento Rosanna Marazia.
Cinque macroaree, in cinque settimane, dal 23 maggio al 23 giugno 2017, e con cinque prestigiosi scrittori italiani sono i numeri di questa seconda edizione. Protagonisti, ancora una volta, i residenti dei quartieri che, quest’anno, sono stati invitati a scrivere ed inviare i propri racconti seguendo il tema Terra. Tra tutti i racconti pervenuti alla redazione di Amabili Confini, ne saranno sorteggiati cinque, uno per area di provenienza. I racconti estratti a sorte, saranno abbinati singolarmente agli autori ospiti di questa edizione, che ne cureranno la presentazione nel corso della rassegna. Per ciascuna macroarea sarà sempre menzionato un ulteriore racconto ritenuto particolarmente significativo. Tutti gli elaborati saranno successivamente inseriti in un’accurata antologia.
Il programma della seconda edizione proseguirà con gli appuntamenti pomeridiani dell’8 e 9 giugno con Elena Varvello, del 15 e 16 giugno con Gianni Biondillo e del 22 e 23 giugno con Viola Di Grado. Gli scrittori incontreranno il pubblico sia nei quartieri, in veste di curatori dei racconti estratti e ad essi abbinati, sia in luoghi storici e rappresentativi della città per la promozione del proprio ultimo romanzo. Per la realizzazione del progetto e per precisa scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.

Grande partecipazione popolare ai primi due appuntamenti con la scrittrice Donatella Di Pietrantonio

Calorosa e molto sentita è stata la partecipazione popolare ai primi due appuntamenti della Seconda Edizione di Amabili Confini, progetto culturale di rigenerazione delle periferie di Matera attraverso la narrazione collettiva, realizzato e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri.
Martedì 23 maggio si è tenuto il primo appuntamento nella sede dell’Associazione Anziani di Matera, accanto alla Guardia Medica di Villa Longo. La scrittrice Donatella Di Pietrantonio ha incontrato gli abitanti dei quartieri Serra Rifusa, Villa Longo e Platani, condividendo con loro emozioni e pensieri raccolti attorno al tema cardine di quest’anno. Ad aprire l’incontro la proiezione del video realizzato da Videouno, a cura del giornalista Pasquale Doria, che raccoglie alcune testimonianze sulla vita di quartiere e l’intervista all’esperto di tradizioni popolari Angelo Sarra. Dei sei racconti pervenuti dalla prima delle cinque macroaree in cui la città è stata suddivisa, sono stati letti i testi di due giovani studentesse: il racconto sorteggiato Terra di Alessia Trezza, che narra dell’incontro tra Marco e Afuz e della polarità del loro rapporto con la stessa terra, da cui l’uno vuole scappare e a cui l’altro vuole giungere; il racconto selezionato Sole di paglia di Annachiara Clementelli, che affronta invece il tema della morte “immaginata” di un proprio caro. Sono stati ricordati anche Foglie gialle di Giuseppe Fiore, La terra di Anna Maria Colangelo e Le belle città d’Europa della giovanissima Doriana Amenta. Tutti gli elaborati della seconda edizione saranno successivamente inclusi in un’accurata antologia.
Dopo aver ascoltato e commentato i racconti dei quartieri materani a cui è stata “abbinata”, mercoledì 24 maggio al Museo Nazionale Archeologico “D. Ridola”, Donatella Di Pietrantonio ha presentato L’arminuta, pubblicato nel 2017 da Einaudi. Il romanzo, ambientato nel ’75 secondo i ricordi della protagonista, narra di una ragazzina “ritornata” che cerca ostinatamente di aggrapparsi a ciò che resta di due famiglie che l’hanno abbandonata. Un’opera forte, sul lato più oscuro della maternità, che ha ricevuto ottime recensioni ed è attualmente in vetta alla classifica dei romanzi più venduti. Incontro toccante ed emozionante, sia per l’autrice sia per il pubblico attento alle letture ed alle riflessioni che ne sono scaturite. Nata nel 1963 ad Arsita, in provincia di Teramo, Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Ha esordito con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot 2011, Premio Tropea). Con Bella mia (Elliot 2014) ha vinto il Premio Brancati ed ha partecipato al Premio Strega.
Il programma della seconda edizione proseguirà con gli appuntamenti pomeridiani del primo e 2 giugno con Elena Stancanelli, dell’8 e 9 giugno con Elena Varvello, del 15 e 16 giugno con Gianni Biondillo e del 23 e 24 giugno con . Gli scrittori incontreranno il pubblico sia nei quartieri, in veste di curatori dei racconti estratti e ad essi abbinati, sia in luoghi storici e rappresentativi della città per la promozione del proprio ultimo romanzo. Per la realizzazione del progetto e per precisa scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.

 

Martedì 23 e mercoledì 24 maggio con Donatella Di Pietrantonio

Saranno gli incontri con Donatella Di Pietrantonio ad aprire il programma della Seconda Edizione di Amabili Confini, progetto culturale di rigenerazione delle periferie di Matera attraverso la narrazione collettiva, realizzato e promosso dall’associazione Gigli & Gigliastri.
Per il primo appuntamento, martedì 23 maggio alle 19.00 in piazza Firenze, accanto al presidio sanitario di Villa Longo, gli abitanti dei quartieri Serra Rifusa, Villa Longo e Platani incontreranno la scrittrice e con lei condivideranno racconti, emozioni e pensieri raccolti attorno al tema di quest’anno. L’autrice commenterà, a sua volta, il racconto sorteggiato nonché il testo selezionato dal team di Amabili Confini.
Dopo aver ascoltato i racconti dei quartieri di Matera ai quali è stata “abbinata”, mercoledì 24 maggio al Museo Nazionale Archeologico “D. Ridola”, sempre alla 19.00, Donatella Di Pietrantonio presenterà L’arminuta, pubblicato nel 2017 da Einaudi. Il romanzo narra di una ragazzina “ritornata” che cerca ostinatamente di aggrapparsi a ciò che resta di due famiglie che l’hanno abbandonata. Un’opera forte che ha ricevuto ottime recensioni ed è attualmente in vetta alla classifica dei romanzi più venduti. Nata nel 1963 ad Arsita, in provincia di Teramo, l’autrice vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Ha esordito con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot 2011, Premio Tropea). Con Bella mia (Elliot 2014) ha vinto il Premio Brancati ed ha partecipato al Premio Strega.
Cinque macroaree, in cinque settimane, dal 23 maggio al 23 giugno 2017, e con cinque prestigiosi scrittori italiani sono i numeri di questa seconda edizione. Protagonisti, ancora una volta, i residenti dei quartieri che, quest’anno, sono stati invitati a scrivere ed inviare i propri racconti seguendo il tema Terra. Tra tutti i racconti pervenuti alla redazione di Amabili Confini, ne saranno sorteggiati cinque, uno per area di provenienza. I racconti estratti a sorte, saranno abbinati singolarmente agli autori ospiti di questa edizione, che ne cureranno la presentazione nel corso della rassegna. Per ciascuna macroarea sarà sempre menzionato un ulteriore racconto ritenuto particolarmente significativo. Tutti gli elaborati saranno successivamente inseriti in un’accurata raccolta.
Il programma della seconda edizione proseguirà con gli appuntamenti pomeridiani del primo e 2 giugno con Elena Stancanelli, dell’8 e 9 giugno con Elena Varvello, del 15 e 16 giugno con Gianni Biondillo e del 23 e 24 giugno con Viola Di Grado. Gli scrittori incontreranno il pubblico sia nei quartieri, in veste di curatori dei racconti estratti e ad essi abbinati, sia in luoghi storici e rappresentativi della città per la promozione del proprio ultimo romanzo. Per la realizzazione del progetto e per precisa scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.

Amabili Confini al XXX Salone Internazionale del Libro di Torino

Venerdì 19 maggio alle 19.00, il team di Amabili Confini farà tappa al XXX Salone Internazionale del Libro di Torino per promuovere il progetto di rigenerazione culturale delle periferie di Matera mediante la narrazione collettiva, realizzato e promosso dall’Associazione Gigli & Gigliastri.
Nello stand dedicato alle manifestazioni promosse dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 Capitale Europea della Cultura (Spazio Agorà, Padiglione 1 Stand B08-C07) sarà presentata l’antologia della prima edizione Amabili Confini. I racconti dei quartieri, pubblicata dalla casa editrice Giannatelli. Il volume, di 240 pagine, racchiude sessanta elaborati giunti dai quartieri materani, suddivisi nel 2016 in sette macroaree associate a sette scrittori di fama nazionale. Ad impreziosire la raccolta, le schede di approfondimento sulla storia dei rioni a cura del giornalista Pasquale Doria, le colorate illustrazioni di Genni Caiella e le immagini fotografiche di Antonio Sansone sugli eventi realizzati e condivisi lo scorso anno con ben 1.400 partecipanti. Il volume è in vendita nelle librerie della città e consultabile nella Biblioteca Provinciale “T. Stigliani” di Matera.
Madrina d’eccezione di questo prestigioso appuntamento sarà Elena Varvello, ospite dell’edizione 2017, che converserà con il responsabile del progetto Sergio Gallo e con l’ideatore e direttore artistico Francesco Mongiello intorno al tema Terra. Argomento dalle innumerevoli declinazioni e filo conduttore su cui i residenti dei quartieri materani sono stati invitati quest’anno a scrivere ed inviare i propri racconti.
Il programma della seconda edizione propone, dal 23 maggio al 23 giugno, dieci incontri pomeridiani con cinque scrittori di rilievo nazionale: Donatella Di Pietrantonio (23 e 24 maggio), Elena Stancanelli (primo e 2 giugno), Elena Varvello (8 e 9 giugno), Gianni Biondillo (15 e 16 giugno) e Viola Di Grado (23 e 24 giugno). Duplice appuntamento settimanale per la cittadinanza e per gli autori che incontreranno il pubblico sia nei quartieri, in veste di curatori dei racconti estratti e ad essi abbinati, sia in luoghi storici e rappresentativi della città per la promozione del proprio ultimo romanzo.

Non confini, ma ponti

Per gentile concessione dell’autrice, condividiamo questi pensieri pubblicati da Memi Di Troia in un suo post su facebook subito dopo l’anteprima di Amabili Confini 2017 del 5 maggio scorso nella Biblioteca di Matera, alla presenza dello scrittore Paolo Di Paolo e del giornalista Pasquale Doria.

L’illustrazione è di Genni Caiella.


Non esistono i confini se a parlare sono Paolo Di Paolo, Sergio Gallo e Pasquale Doria accompagnati dall’ideatore del progetto, Francesco Mongiello.

Terra, storia, letteratura, teatro, immaginazione, romanzo, persino saudade e parquet, si sono intrecciati in una rete a maglie larghe separandosi e ricongiungendosi per stabilire che l’unico confine è dato dal corpo umano.

E se non ci è neanche concesso di sceglierlo, questo confine, facciamo almeno in modo che il nostro diventi il confine-periferia dell’altro al quale tramandare e affidare la nostra storia, le nostre storie, per renderle immortali, senza tempo, senza confini.

L’idea di partenza della piacevole conversazione che si è tenuta il 5 maggio davanti ad un pubblico emotivamente coinvolto, e che è anche il tema conduttore dell’edizione 2017, è stata quella secondo la quale apparteniamo alla Madre Terra e la Terra, madre di tutti noi, non disegna confini.

Perché se proprio vogliamo tracciarli, dei confini, dovremmo fare in modo che diventino ponti, attraverso i quali nutrire e nutrirci, beneficiando dell’arricchimento interiore reciproco che ne conseguirebbe rendendoli, dunque, piacevoli se non, addirittura, amabili. Amabili Confini.

A presto

Memi Di Troia