Interviste agli abitanti del rione San Pardo di Matera
Interviste agli abitanti del rione San Pardo di Matera, in occasione della seconda edizione di Amabili Confini.
Interviste agli abitanti del rione San Pardo di Matera, in occasione della seconda edizione di Amabili Confini.
L’avevamo promessa. E le promesse si mantengono.
L’antologia di tutti i racconti dell’edizione 2016 di “Amabili Confini” è pronta! E con un ulteriore sforzo, la proponiamo in formato cartaceo, per lasciare un segno tangibile, prestigioso, delle emozioni e dei ricordi che gli abitanti delle periferie di Matera hanno voluto condividere e regalare alla città.
Realizzata da Edizione Giannatelli, l’antologia si compone di 240 pagine interamente a colori, e raccoglie anche le foto più significative dei 7 eventi realizzati nei quartieri e per le presentazioni dei romanzi degli scrittori che hanno preso parte alla manifestazione.
L’antologia sarà presentata a Matera, in occasione dell’evento del 6 dicembre in Biblioteca per l’anteprima di “Amabili Confini 2017“. Potrebbe essere un simpatico regalo da fare a Natale ad un amico, una persona cara, o ad un visitatore dei vostri B&B! Acquistandola contribuireste anche a dare un piccolo sostegno all’evento che intendiamo realizzare nel 2017.
Per prenotarla, contattate il 327-7823064.
Sergio Gallo
Si comincia il 6 dicembre. Amabili Confini, nell’edizione 2017, si presenta a Matera, alle 19.00, presso la sala lettura della Biblioteca.
Fili allacciati con la precedente e scoppiettante edizione 2016: l’impianto generale resta, con gli abitanti delle periferie a fare da protagonisti con i propri racconti. Così come avremo prestigiosi scrittori italiani che incontreranno quegli abitanti nei quartieri, per ascoltare e commentare i loro racconti, e presentare poi la propria produzione letteraria.
Il progetto muove ancora dall’idea di Francesco Mongiello, che già aveva lanciato l’anno scorso questa potente iniziativa di riqualificazione culturale delle periferie, e si avvale sempre della collaborazione della Associazione Gigli e Gigliastri per promuovere e realizzare le diverse iniziative.
5 macroaree, per 5 settimane consecutive, a partire dal 25 maggio. A questi numeri, si aggiungeranno molte altre sorprese, che ci aiuteranno a rafforzare il senso della comunità e dell’appartenenza, e a costruire ponti con altre realtà nazionali e estere. Rendendo sempre più amabili questi confini.
In occasione dell’appuntamento del 6 dicembre sarà anche presentata l’antologia di tutti i racconti pervenuti nel corso della edizione 2016 di Amabili Confini, realizzata con Edizioni Giannatelli.
Vi aspettiamo!
Sergio Gallo
“La fine non è scritta… Amabili Confini per il momento chiude qui, ma nuove idee si stanno già affacciando. Questo è stato un incontro di anime, e le anime sono diventate alleate di passo.
Ora continueremo a camminare, divisi o uniti. L’importante è che si sia convergenti verso l’unico spettacolo che non potrà mai finire.”
Con queste parole ci eravamo lasciati nello scorso mese di giugno a Matera, nella piazzetta della Cittadinanza Attiva, alla fine dell’ultimo appuntamento di Amabili Confini. “Il progetto di rigenerazione culturale delle periferie – specificavamo in ogni occasione – attraverso lo strumento dell’autonarrazione”. Una specie di mantra, ripetuto a oltranza quasi temendo che la città potesse smarrirne la valenza. Quella valenza che cercavamo di trasmettere alle persone durante ogni incontro, con lo stesso entusiasmo con il quale Francesco Mongiello, con la sua idea di rivitalizzazione dei quartieri, aveva travolto noi del gruppo organizzatore sin dall’inizio.
Dopo quell’ultimo incontro di giugno sono seguiti giorni, settimane di riflessione. Cercavamo di raccogliere i pensieri, come trattenendo in un abbraccio il meraviglioso calore sprigionato da quell’esperienza di 7 settimane vissuta a stretto contatto con gli abitanti delle periferie.
C’era fermento. Volevamo ancora aggiungere qualcosa. Non per un senso di incompletezza. Piuttosto, perché c’era ancora tanto da dire, da raccontare, e da ascoltare. Tanto anche da raccogliere, e conservare.
Dopo l’estate, nuove idee hanno preso forma. Amabili Confini doveva vivere ancora, in una nuova edizione. Doveva essere tenuta salda la sua struttura che ribalta i ruoli sul campo, facendo diventare protagonisti gli abitanti delle periferie, e rafforzando il senso della comunità e dell’appartenenza. Eppure, allo stesso tempo, andavano innestate alcune novità che potessero aiutarci a scardinare altri confini, rendendoli amabili.
C’era però bisogno di un respiro maggiore. Amabili Confini, sebbene promosso ancora dall’Associazione Gigli e Gigliastri anche nel 2017, doveva diventare un’iniziativa con una propria identità riconoscibile. Ecco quindi un sito tutto dedicato al progetto, e spazi autonomi sui principali social, tutti targati d’ora in poi “Amabili Confini”.
Altri amici hanno condiviso questo nuovo percorso, con lo stesso, contagioso entusiasmo della prima edizione.
Per partire, manca pochissimo.
Noi, siamo pronti.
Sergio Gallo