Dal 6 febbraio si potrà partecipare all’iniziativa compilando il modulo nella home page del nostro sito o nella pagina Partecipa inviando un breve racconto o una poesia sul tema della sesta edizione: Stupore.
I testi dovranno pervenire entro il 30 aprile 2021.
Come accaduto nelle precedenti edizioni, anche quest’anno gli organizzatori hanno scelto un tema che potesse suscitare l’interesse di persone di ogni fascia d’età, dai bambini, agli adolescenti, agli adulti realizzando quel desiderio sempre vivo di dare voce, attraverso la scrittura, alle proprie emozioni.
Tra tutti gli scritti pervenuti dalle cinque macroaree in cui sarà suddivisa Matera, ne saranno scelti cinque tramite sorteggio per rimarcare l’elemento democratico e “popolare” del progetto, avulso dai canoni del premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti a valutare i racconti. Oltre ai testi sorteggiati ne verranno menzionati altri cinque per particolari qualità narrative.
A ogni quartiere e a ogni racconto sarà abbinato un prestigioso scrittore che converserà con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni sul contenuto degli scritti e dando loro dei suggerimenti utili per migliorarne lo stile e la forma. Inoltre, verrà dato ampio spazio alla presentazione del suo nuovo romanzo.
Il progetto, ideato da Francesco Mongiello, intende stimolare la partecipazione attiva degli abitanti facendone emergere le potenzialità narrative e conferendo allo scrittore ospitato il ruolo di “cittadino culturale temporaneo”. In tal modo si creeranno le condizioni affinché ognuno si senta parte attiva di un processo di condivisione che vedrà protagonista l’intera comunità.
Si parte il 20 maggio
Quest’anno Amabili Confini, in programma dal 20 maggio al 17 giugno 2021, con un’anteprima il 7 maggio e un Amabili Confini Off (fuori programma) il 24 giugno, verrà proposta in forma ibrida, con incontri in diretta streaming e in presenza, rispettando le disposizioni sul Covid-19.
Queste le sezioni della sesta edizione della rassegna Amabili Confini:
Periferie sociali: in cui si dà voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera.
Fuori zona: riservato ai racconti pervenuti da altri luoghi della Basilicata e da altre Regioni italiane.
Amabili versi: alla rassegna si potrà partecipare non solo con i racconti brevi ma anche con le poesie, ispirate al tema della sesta edizione.
Amabili alchimìe: la rassegna si propone anche l’obiettivo di tessere relazioni e sinergie con altre associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo. In questo modo, grazie all’attivismo e all’entusiasmo di tanti appassionati, si innescheranno contaminazioni e si svilupperanno nuove idee.
È disponibile l’antologia di Amabili Confini edizione 2020. Il volume contiene complessivamente 109 testi scritti dai residenti dei quartieri di Matera e di altri comuni in tutta Italia, oltre agli elaborati dei detenuti della Casa Circondariale di Matera e dei migranti del centro accoglienza per minori di Salandra.
I testi sono inseriti nelle sezioni relative alle macroaree A-B-C-D-E di Matera e in Amabili Versi,Fuori Zona, Periferie Sociali.
Sabato 1 agosto 2020 è terminata la rassegna “Gli estivi“, che conclude la fitta attività culturale di Amabili Confini in questa prima parte del 2020. Vogliamo ringraziare gli scrittori che sono intervenuti: Cristò, Alessio Forgione e Ilaria Palomba. Siamo felici che il pubblico presente abbia potuto apprezzare la qualità delle loro opere e il talento di questi giovani autori.
Ringraziamo Leo Fuina per l’ospitalità e per averci consentito di organizzare l’evento in uno dei luoghi più suggestivi del litorale jonico. Un grazie di cuore va ai moderatori che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito: Lelio Camassa, Claudia Zancan e Nadia Berardi. Ringraziamo Cinzia Alitto e Vita Epifania per le letture dei brani tratti dai romanzi presentati. Un ringraziamento speciale va alla libreria Di Giulio, fedele partner delle nostre iniziative.
L’associazione Amabili Confini riprenderà le sue attività culturali dopo le ferie estive.
Nel frattempo, non resta che augurarvi buone vacanze!
L’omissione è una menzogna oppure no? Quante ne occorrono per non turbare le relazioni che intessiamo con le persone che ci sono più care? Quella tra Paolo e Petra è una storia di amore e di inganni capace di varcare i limiti temporali che scandiscono ciascuna esistenza. Spiegarvi come e perché significherebbe privarvi del piacere di confrontarvi con quest’opera che ribadisce la capacità immaginifica di Cristò: un autore che partendo dal realismo magico di Landolfi e Buzzati, libro dopo libro, sta creando un nuovo genere letterario.
Alessio FORGIONE
18 luglio 2020 – ore 18:00
Autore del romanzo “Giovanissimi” (NN Editore). Conduzione a cura di Claudia Zancan (cofondatrice del blog Thebookmark)
Alessio Forgione
Alessio Forgione (Napoli, 1986) scrive perché ama leggere e ama leggere perché crede che una sola vita non sia abbastanza. Il suo romanzo d’esordio, Napoli mon amour, ha vinto il Premio Berto 2019 e il Premio Intersezioni Italia-Russia; in corso di traduzione in Francia e Russia, verrà portato in scena al Teatro Mercadante di Napoli con la regia di Rosario Sparno. Nel 2020 è uscito, sempre per NN Editore, il suo nuovo romanzo Giovanissimi, tra i 12 finalisti candidati al Premio Strega.
SINOSSI “GIOVANISSIMI”
Marocco ha quattordici anni e vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli. La madre li ha abbandonati qualche anno prima, senza dare più notizie di sé, e lui vive quell’assenza come una ferita aperta, un dolore sordo che non dà pace. Frequenta il liceo con pessimi risultati e le sue giornate ruotano attorno agli allenamenti e alle trasferte: insieme a Gioiello, Fusco e Petrone è infatti una giovane promessa del calcio, ma nemmeno le vittorie sul campo riescono a placare la rabbia e il senso di vuoto che prova dentro. Finché non accadono due cose: l’arrivo di Serena, che gli porta un amore acerbo e magnifico, e la proposta di Lunno, il suo amico più caro, che mette in discussione tutte le sue certezze. Dopo l’esordio con Napoli mon amour, Alessio Forgione torna con un romanzo di prime volte, e ci racconta un mondo di ragazzini che crescono da soli,tra desideri di grandezza e delusioni repentine, piccoli crimini e grandi violenze, in attesa di scorgere il varco che conduce all’età adulta.
Questo libro è per il primo uomo che è stato davvero sulla Luna, per chi sogna un’estate su una spiaggia solitaria, per chi infilava Dylan Dog nei libri di scuola fingendo di studiare, e per chi ha capito che l’amore, quando si presenta, rischia di trasformarci in nuvole: piccole forme delicate, semplici da distruggere.
Flavia PICCINNI e Carmine GAZZANNI
25 luglio 2020 – ore 18:00
Autori del libro inchiesta “Sarah” (Fandango). Conduzione a cura di Stella Montano (giornalista)
Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni
Flavia Piccinni (Taranto, 1986) dopo aver vinto il Premio Campiello Giovani 2005 con Non c’è tutto nei romanzi , ha esordito appena ventenne con Adesso tienimi, pubblicato nel 2007 da Fazi e riproposto da TerraRossa nel 2019. Sono seguiti i romanzi Lo sbaglio (Rizzoli, 2011) e Quel fiume è la notte (Fandango Libri, 2016). Ha pubblicato il saggio sulla ’ndrangheta La mala vita (Sperling & Kupfer, 2012). Coordinatrice editoriale della casa editrice Atlantide, collabora con numerosi giornali. È autrice di documentari per Rai1 e Radio3 Rai. Con l’inchiesta Bellissime (Fandango, 2017) ha vinto il Premio Croce, il Premio Enea e il Premio Essere Donna. Il libro ha suggerito tre interrogazioni parlamentari e una proposta di legge, nonché l’omonimo film documentario prodotto da Fandango e Timvision. Con Carmine Gazzanni ha pubblicato il libro Nella setta (Fandango, 2018), che ha ricevuto numerosi riconoscimenti: il Premio Mattarella Giornalismo 2019, il Premio Como Inchiesta, il Premio Europeo Giornalismo Investigativo e il Premio Fiumicino Legalità. Nel 2020 esce per Fandango il nuovo libro inchiesta Sarah, scritto con Carmine Gazzanni.
Carmine Gazzanni (Isernia, 1989), è un giornalista professionista. Scrive per La Notizia, Left, Donna Moderna e Linkiesta. In passato ha collaborato con Presa Diretta (Rai3), L’Espresso e Narcomafie. Dalle sue inchieste sono nate numerose interrogazioni parlamentari. È tra i vincitori del Premio Rampino 2018 e del Premio Pietro di Donato.
SINOSSI “SARAH”
Partendo da mesi precedenti alla scomparsa, seguendo le indagini e a seguire il processo – analizzando le oltre 2000 pagine della sentenza –, i due autori ricostruiscono una delle vicende più sconvolgenti della cronaca nera italiana mettendo insieme all’appassionante stile narrativo la precisione dei giornalisti d’inchiesta. Ben lontani dalla semplice ricostruzione degli eventi, Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni guidano il lettore dietro il paravento – ancora ben fermo – che fino a oggi ha celato tanto la vita di Sarah Scazzi, quanto quella di Sabrina Misseri e di Cosima Serrano. I due autori indagano tanto la brutalità ancestrale dei nuclei famigliari, quanto il meccanismo messo in atto per depistare le indagini. Dall’abuso compiuto da Michele Misseri, alla mancanza della perizia sul corpo della vittima, Sarah racconta con lo sguardo che solo la narrativa può donare, e con la violenza che solo la verità sottende, una delle storie italiane che hanno segnato maggiormente il nostro Paese. Nel segno di L’Avversario di Emmanuel Carrère e di A sangue freddo di Truman Capote, Sarah è un libro documentato e spietato, che obbliga il lettore a fare i conti con la propria smania di voyeurismo iniettato di cronaca nera, ma soprattutto con uno dei più drammatici casi della recente storia italiana, un omicidio che – con l’attenta lettura dei documenti e l’analisi investigativa degli eventi – ancora oggi non può dirsi risolto.
Ilaria PALOMBA
1 agosto 2020 – ore 18:00
Autrice del romanzo “Brama” (Giulio Perrone editore). Conduzione a cura di Nadia Berardi
Ilaria Palomba
Ilaria Palomba (Bari, 1987) è laureata in Filosofia, ha studiato Sociologia dell’immaginario al CeaQ (Sorbonne) e ha insegnato scrittura creativa in scuole e centri diurni. Tra le sue pubblicazioni: Fatti male (Gaffi, 2012, tradotto in tedesco per Aufbau-verlag), Homo homini virus (Meridiano Zero, Premio Carver 2015), Disturbi di luminosità (Gaffi, 2018), Brama (Giulio Perrone editore, 2020) per la narrativa; Mancanza (Augh!, 2017), Deserto (Fusibilia, Premio Profumi di Poesia 2018) per la poesia; Io sono un’opera d’arte, viaggio nel mondo della performance art (Edizioni dal Sud, 2014) per la saggistica. Alcuni racconti sono tradotti in inglese e francese, alcune poesie sono su Nuovi Argomenti e un racconto breve è sulla rivista Retabloid. È cofondatrice, insieme a Giordano Tedoldi, del blog letterario suiteitalianalt.blogspot.com.
SINOSSI “BRAMA”
Possedere l’altro, primeggiare, schivare le attenzioni di una madre morbosa, meritare il riconoscimento di un padre inarrivabile sono i desideri che animano Bianca, fragile trentenne, ricoverata più volte in psichiatria per i suoi vani tentativi di suicidio. L’incontro con il filosofo Carlo Brama, ambivalente oggetto di desiderio, rende maggiormente precario il suo stare al mondo e apre un viaggio a ritroso nell’infanzia e nell’adolescenza pugliese, frugando tra i segreti di una famiglia borghese piena di scheletri nell’armadio. L’amore non è una fiaba a lieto fine ma una radiografia della psiche, un legame tanto carnale quanto spirituale che, come in un rito, nel suo compiersi conduce al trascendimento della ragione. Tra Carlo e Bianca c’è un gioco crudele che diventa una condanna, una tessitura di destini, sacra e terribile, cui cercano entrambi di sfuggire.
Creare un contenitore video che raccogliesse alcune parole donate e commentate dagli scrittori ospiti della quinta edizione di Amabili Confini, quest’anno in formato digitale, il cui tema era per l’appunto “Parole”: nasce così il “Salvaparole“, un’idea che la nostra associazione ha sposato e condiviso con i docenti del Liceo Classico “E. Duni”di Matera, partner della rassegna.
Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Nadia Terranova, Vera Gheno, Chiara Valerio, Alberto Garlini, Fuani Marino, Andrea Pomella e Maurizio De Giovanni.
Li avete chiesti in tanti e vogliamo accontentarvi: ecco tutti i testi che sono stati letti nella rubrica “Bussole” durante le dirette di Amabili Confini 2020.
11 maggio – Incontro con Christian Raimo
Abbiamo parole per vendere
parole per comprare
parole per fare parole
ma ci servono parole per pensare.
Abbiamo parole per uccidere
parole per dormire
parole per fare solletico
ma ci servono parole per amare.
Abbiamo le macchine
per scrivere le parole
dittafoni magnetofoni
microfoni
telefoni
Abbiamo parole
per far rumore,
parole per parlare
non ne abbiamo più.
da “Il secondo libro delle filastrocche”, di Gianni Rodàri (Einaudi, 1985)
12 maggio – Incontro con Vera Gheno
Io sono senza aggettivi, io sono senza predicati,
io indebolisco la sintassi, io consumo le parole,
io non ho parole pregnanti, io non ho parole
cangianti, non ho parole mutevoli,
non ho parole perturbanti,
io non ho abbastanza parole, le parole mi si
consumano, io non ho parole che svelino, io non ho
parole che puliscano, io non ho parole che riposino,
io non ho mai parole abbastanza, mai abbastanza
parole, mai abbastanza parole.
dalla raccolta “Fuoco centrale”, di Mariangela Gualtieri (Einaudi, 2003)
13 maggio – Incontro con Chiara Valerio
Cuci una foglia vicino alle parole, cuci le parole tra loro, guarda una foglia come viene soffiata lontano.
Il tempo mentre scriviamo vola, noi moriamo a noi stessi mentre intorno cresce la vita e la realtà s’addensa, s’intreccia, diventa una radice che sale fino a un tronco e ridiventa foglio.
Da sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia.
Per questo cucio, cucio, cucio.
dalla raccolta “Salva con nome”, di Antonella Anedda (Mondadori, 2012)
14 maggio – Incontro con Alberto Garlini
Ognuno di noi ha il suo porto sepolto dentro di sé: quando io sprofondo nel mio, le prime parole che mi vengono incontro sono quelle della mia infanzia sul colle e sono la parola “ombra”, la parola “acqua”, la parola “pietra”, la parola “muschio”, la parola “nuvola”, la parola “fatica”, la parola “silenzio”. Con le parole, pian piano affiorano i luoghi e i volti e mi viene incontro mia madre, che mi prende per mano e mi porta a cogliere i bucaneve lungo le rive gelate del torrente a febbraio.
tratto da “Questa libertà”, di Pierluigi Cappello (Rizzoli, 2013)
15 maggio – Incontro con Fuani Marino
Amo il bianco tra le parole,
il loro margine ardente,
amo quando taci
e quando riprendi a parlare,
amo la parola che spunta
solitaria
sullo specchio buio del vocabolario,
e quando sborda, va alla deriva
con deciso smarrimento,
quando si oscura
e quando si spezza,
si fa ombra.
Quando veste il mondo,
quando lo rivela,
quando fa mappa,
quando fa destino.
Amo quando è imminente
e quando si schianta,
quando è straniera,
quando straniera sono io
nella sua ipotetica terra,
amo quello che resta,
dopo la parola detta,
non detta. E quando è proibita
e pronunciata lo stesso,
quando si cerca e si vela,
quando si sposa
e quando è realtà di muri
limite che incaglia al suolo,
quando scorre candida
e corre per prima a bere,
e quando preme alla gola…
dalla raccolta “La bambina pugile”, di Chandra Livia Candiani (Einaudi, 2014)
16 maggio – incontro con Andrea Pomella
State attenti alle parole,
anche a quelle miracolose.
Per le miracolose diamo il meglio,
brulicano alle volte come insetti
lasciando non un pizzico ma un bacio.
Possono essere buone come le dita.
Possono essere affidabili come le rocce
su cui mettiamo il sedere.
Ma possono essere sia margherite che ferite.
Eppure io le amo.
Sono colombe cadute dal soffitto.
Sono sei arance sacre appoggiate in grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell’estate,
e il sole, con il suo volto appassionato.
Eppure spesso mi deludono.
Ho così tanto da dire,
così tante storie, immagini, proverbi, ecc.
Ma le parole non ce la fanno,
mi baciano quelle sbagliate.
A volte volo come un’aquila
ma con le ali dello scricciolo.
Provo comunque a prendermene cura
e ad essere gentile.
Uova e parole vanno maneggiate con cura.
Una volta rotte non si possono
riparare.
dalla raccolta “La zavorra dell’eterno”, di Anne Sexton (Crocetti Editore, 2016)
17 maggio – Incontro con Maurizio De Giovanni
Procedi piano. Lascia che la mano
esegua il fragile dettato.
Abbi fede in quel niente
che viene – quel niente
che succede.
Non prendere la parola.
Lascia sia lei da sola. Diventa tu
la preda. Sia lei che ti cattura.
dalla raccolta “Quando non morivo”, di Mariangela Gualtieri (Einaudi, 2019)