È Parole il tema della quinta edizione della rassegna Amabili Confini.
Collegandosi alla home page del nostro sito, si può partecipare all’iniziativa inviando un breve racconto o una poesia e compilando il modulo che comparirà nella home page.
I testi dovranno pervenire entro il 30 aprile 2020.
Come accaduto nelle precedenti edizioni, anche quest’anno gli organizzatori hanno scelto un tema che potesse suscitare l’interesse di persone di ogni fascia d’età, dai bambini, agli adolescenti, agli adulti e liberare la fantasia di ognuno realizzando quel desiderio sempre vivo di dare voce, attraverso la scrittura, alle proprie emozioni.
Tra tutti gli scritti pervenuti dalle cinque macroaree in cui sarà suddivisa Matera, ne saranno scelti cinque tramite sorteggio per rimarcare l’elemento democratico e “popolare” del progetto, avulso dai canoni del premio letterario: non ci sono giurie, non ci sono accademici, non ci sono esperti che valutano i racconti assegnando punteggi. Oltre ai testi sorteggiati ne verranno menzionati altri cinque per particolari qualità narrative. A ogni quartiere e a ogni racconto sarà abbinato un prestigioso scrittore che incontrerà il giovedì sera gli abitanti del quartiere cui è stato associato e converserà con gli autori dei testi selezionati, esprimendo le sue considerazioni sul contenuto degli scritti e dando loro dei suggerimenti utili per migliorarne lo stile e la forma. Inoltre, verrà dato ampio spazio alla presentazione del suo nuovo romanzo.
Il venerdì mattina, lo scrittore parteciperà ad un incontro interamente autogestito dagli studenti e che coinvolgerà, a rotazione, alcune scuole della città; in serata, invece, l’autore sarà presente in uno dei Comuni aderenti all’iniziativa e in cui essa verrà replicata con le stesse modalità.
Il progetto, ideato da Francesco Mongiello, intende stimolare la partecipazione attiva degli abitanti facendone emergere le potenzialità narrative e conferendo allo scrittore ospitato il ruolo di “cittadino culturale temporaneo”. In tal modo si creeranno le condizioni affinché ognuno si senta parte attiva di un processo di condivisione che vedrà protagonista l’intera comunità.
Quest’anno Amabili Confini, che si svolgerà dal 21 maggio al 19 giugno 2020 – con un’anteprima l’8 maggio e un Amabili Confini Off (fuori programma) il 25 giugno – coinvolgerà in una narrazione diffusa, oltre a Matera, anche tre Comuni in cui l’iniziativa verrà promossa e realizzata: Miglionico, Ferrandina e Altamura. Ciò è stato reso possibile grazie alla sinergia con le associazioni: Culture in Movimento, Pensiero attivo e Movimento culturale Spiragli. Ogni venerdì sera, in ciascuno dei Comuni partner del progetto, si svolgerà l’incontro tra lo scrittore e gli abitanti, che si terrà in un luogo rappresentativo. In tale occasione lo scrittore converserà con gli autori dei due testi selezionati e presenterà il suo nuovo romanzo.
Queste le sezioni della quinta edizione della rassegna Amabili Confini:
Periferie sociali: in cui si dà voce ai racconti dei migranti dei centri di accoglienza e dei detenuti della Casa Circondariale di Matera.
Fuori zona: riservato ai racconti pervenuti da altri luoghi della Basilicata e da altre Regioni italiane.
Amabili versi: alla rassegna si potrà partecipare non solo con i racconti ma anche con le poesie, ispirate al tema della quinta edizione. Grazie alla collaborazione con l’associazione Matera Poesia 1995 il testo selezionato verrà menzionato e letto in occasione della cerimonia di premiazione del concorso nazionale artistico-letterario “Una cartolina da Matera”.
Amabili alchimìe: la rassegna si propone anche l’obiettivo di tessere relazioni e sinergie con altre associazioni culturali attive nel territorio lucano e non solo, dando loro l’opportunità di organizzare la rassegna nei Comuni in cui operano. In questo modo, grazie all’attivismo e all’entusiasmo di tanti appassionati, si innescheranno scambi e contaminazioni; emergeranno talenti, si svilupperanno nuove idee, contribuendo insieme a immettere nuova linfa nella programmazione culturale, a rinvigorire la comunità e a rinfocolare il desiderio di partecipazione.